lunedì 16 giugno 2025

Karate Kid - Legends

Regia di Jonathan Entwistle. Un film con Ralph Macchio, Jackie Chan, Ben Wang [II], Joshua Jackson, Shaunette Renée Wilson. Cast completo Titolo originale: Karate Kid: Legends. Genere Azione, Drammatico, - USA, 2025, durata 94 minuti. Uscita cinema giovedì 5 giugno 2025 distribuito da Eagle Pictures

In seguito alla tragica morte del fratello, Li Fong deve lasciare la scuola di kung fu a Pechino, dove è una giovane promessa, per trasferirsi a New York con la madre che ha trovato lavoro come dottoressa in un ospedale. Una sera entra dentro il locale "Victory Pizza" gestito da Victor, un tempo ottimo pugile e ora è perseguitato dal suo strozzino, dove conosce sua figlia Mia. La ragazza frequenta la sua stessa scuola ed è l'unica persona con cui stringe amicizia. Mentre si trova con lei in metropolitana, viene colpito a tradimento da Conor, il suo ex, campione di karate in match spesso clandestini. La madre gli ha esplicitamente vietato di tornare a combattere e lo ha messo nelle mani di un tutor coetaneo, Alan, per farlo studiare.

Lui però ha altri piani. Prima aiuta Victor, che vuole tornare sul ring per combattere e saldare così i suoi debiti, insegnandogli le tecniche delle arti marziali e poi decide di partecipare al grande torneo 5 Buroughs dove è strafavorito Conor. Per farlo combattere al meglio delle sue possibilità e ribaltare i pronostici, accorre in suo aiuto il suo maestro Mr.Han che si rivolge a sua volta a Daniel LaRusso, il primo 'karate kid'.

"Due rami dello stesso albero". In Karate Kid II il maestro Miyagi fa vedere a Daniel gli antenati e gli spiega la connessione tra il suo tipo di karate e il kung fu praticato in Cina.

Il frammento di quel film del 1986, è all'inizio del reboot Karate Kid - Legends e mostra, contemporaneamente, sia il legame con gli altri cinque film del franchise sia la necessità di rinnovarsi per rendere questa storia universale anche a un pubblico più giovane che probabilmente conosce già Ralph Macchio e William Zabka, per averli visti nella serie Cobra Kai nei celebri ruoli di Daniel LaRusso e il suo avversario Johnny Lawrence.

Dal precedente titolo della saga, The Karate Kid - La leggenda continua ritorna invece Jackie Chan nei panni di Mr. Han. Rispetto a quel film, che segue un percorso geografico inverso a questo (da Detroit alla Cina) il suo personaggio è più in ombra e infatti il risultato ne risente soprattutto nella parte dedicata alla preparazione al combattimento, anche estenuante ma affascinante, che è insieme fisico e mentale. Karate Kids - Legends non lavora nella testa della star Disney Ben Wang come aveva fatto prima con Ralph Macchio e poi, con esiti più che soddisfacenti, anche con Jaden Smith nel film del 2010 diretto da Harald Zwart. Inoltre sono proprio i duetti tra Chan e Macchio la parte più coinvolgente del film, quella in cui si accende la sfida tra Li Fong e Conor ambientata sulla cima di un grattacielo sopra Manhattan.

Quando Karate Kids - Legends resta in linea con la struttura dell'action sportivo, l'intrattenimento è comunque assicurato. Più esagitato è invece lo stile videoclip, con l'uso di split-screen, ralenti e montaggio alternato che associa due momenti diversi della sua vita in cui il protagonista è bloccato dalla paura e non riesce a intervenire. In queste improvvise accelerazioni, a risentirne è soprattutto la caratterizzazione dei personaggi, che invece hanno bisogno di un loro tempo (come hanno dimostrato i primi due film della saga diretti da John G. Avildsen) per emergere e per farsi conoscere dallo spettatore.

Tutta la parte dedicata alla preparazione all'incontro di Victor, che ha il volto di Joshua Jackson, all'incontro di boxe è di troppo non perché è costruita male ma perché toglie invece spazio a quella tensione interna di Li Fong che sarebbe dovuta restare comunque centrale per tutta la durata del film.

Jonathan Entwistle, al suo primo lungometraggio, cerca una variazione adolescenziale rispetto ai protagonisti delle serie The End of the F***ing World (di cui è stato produttore e regista di cinque episodi) e soprattutto I Am Not Okay With This che ha creato assieme a Christy Hall. L'intento probabilmente era più ambizioso rispetto all'esito finale. Il nuovo Karate Kid non è supereroe (anche se viene citato Peter Parker) né normale e più umano ma solo una versione un po' più anonima di quelli che lo hanno preceduto.(by MyMovies.it)

Se non vi piace Karate Kid, andate oltre!!! Qui troverete solo un parere di una appassionata di Karate Kid, che andò al cinema a vedere il primo della saga con le sue amiche una domenica pomeriggio di tantissimi anni fa... e quando il film parte con alcune scene in cui il giovane Daniel La Russo fa capolino, io sono già in brodo di giuggiole. Certo che Ralph Macchio ha proprio fatto un patto col diavolo... sono passati 40 anni, ma forse per la sua presenza nella serie Cobra Kai (imperdibile per i fan del genere...) risulta ancora centratissimo nel suo ruolo di sensei. E vogliamo parlare della scena finale e sorpresa??? Che peccato che Johnny non abbia partecipato più attivamente al film... sarà per il prossimo??? Lo spero!

Voto: 10 (il 2,5 di MyMovies è troppo severo come giudizio 😅) 

N.B. Non sono nemmeno d'accordo con la critica sulla presenza del personaggio di Victor, ritrovare il protagonista di Fringe nei panni di un Rocky fuori forma, è stato bello... io l'ho apprezzato, perchè ha dato modo al protagonista di questo film di riavvicinarsi ad uno sport che indirettamente aveva portato alla morte del fratello ed aveva scatenato il suo allontanamento da una disciplina che non dovrebbe avere niente a che fare con la violenza gratuita!  

 

Lilo & Stitch (2025)

Regia di Dean Fleischer-Camp. Un film Da vedere 2025 con Maia Kealoha, Chris Sanders, Sydney Agudong, Zach Galifianakis, Billy Magnussen. Cast completo Titolo originale: Lilo & Stitch. Genere Avventura, Azione, - USA, 2025, durata 108 minuti. Uscita cinema mercoledì 21 maggio 2025 distribuito da Walt Disney.

Una solitaria bambina hawaiana di nome Lilo, sorellina di Nani, stringe un forte legame di amicizia con un alieno a cui dà il nome Stitch credendo si tratti di un cane. In realtà l'esperimento 626 è stato creato dallo strambo scienziato Jumba Jookiba come arma di distruzione. Ora che Stitch è giunto sulla terra per sfuggire al controllo del suo creatore dovrà vedersela sia con gli umani che con gli alieni che lo inseguono.

Disney prosegue il progetto di portare sul grande schermo, in live action, i suoi classici di animazione. Questo remake di Lilo & Stitch del 2002 risulta essere uno dei più convincenti.

Sarà la forza innovativa della storia già presente nell'originale animato, sarà la visione del regista Dean Fleischer Camp, già autore dello splendido lavoro in stop motion Marcel the Shell, sarà la scelta azzeccata delle interpreti delle due sorelle protagoniste, fatto sta che Lilo & Stitch in versione live action funziona soprattutto perché ancorato in un certo modo alla realtà. Certo c'è tutta la parte fantascientifica con Stitch che, in realtà, non ha un nome ma un codice - Esperimento 626 - che viene dal pianeta Turo, dove è stato creato per fare solo danni dallo scienziato pazzo Jumba Jookiba ed è in procinto di essere 'alienato' dalla Presidentessa (così nella versione italiana) della Federazione delle Galassie Unite. È insomma un alieno emarginato dalla sua comunità che, in fuga sulla terra, trova una famiglia un po' "scassata", con Lilo Pelekai che, dopo la tragica scomparsa dei genitori, vive con la sorella appena maggiorenne Nani. Lilo, sei anni, accoglierà quello che le sembra un cane anche se blu, dandogli il nome di Stitch e tenendolo in casa contro il volere della sorella che ha già un bel da fare con gli assistenti sociali pronti a valutare, negativamente, il loro vivere da sole.

Come nell'originale, la forza del racconto contemporaneo trova piena soddisfazione nell'ambientazione delle isole Hawaii che, nell'immaginario collettivo, richiamano gli echi di una cultura atavica, ora diventata troppo turistica (ma Lilo sa come approfittarsene 'squattando' nei lussuosi resort dove utilizza a sbafo i servizi), senza rinunciare a ricordare anche i miti più moderni come Elvis Presley che è stato un cantore e un interprete di quelle isole. C'è dunque un interessante commistione di passato, presente e futuro nella sceneggiatura di Chris Kekaniokalani Bright e Mike Van Waes che hanno all'attivo, curiosamente, solo un pugno di copioni. Su queste tre assi temporali e sugli elementi della natura delle Hawaii, in primis l'Oceano, si muove la regia di Dean Fleischer Camp che tiene insieme una messa in scena spesso vorticosa, per via del comportamento dell'irrefrenabile Stitch, ma anche per la creazione di complessi portali temporali utilizzati dai due antagonisti della storia, Pleakley e Jumba infiltrati sulla terra per riprendersi la creatura dispettosa. La scelta per i loro personaggi di due attori ben attrezzati, anche nella commedia, come Billy Magnussen e Zach Galifianakis risulta vincente per i tempi comici della strana coppia così come la scoperta della giovanissima protagonista Maia Kealoh, autoctona proprio come la sorella, interpretata da Sydney Agudong, dà verità e fluidità a tutta la storia.

In questa dimensione di accordo e di rispetto con il luogo che ospita la vicenda, ecco che il concetto di 'ohana', che nella cultura hawaiana significa 'famiglia' in senso esteso, diventa il fulcro di tutta la seconda parte del film declinato splendidamente, come nella più classica tradizione Disney, con l'affermazione dei buoni sentimenti che, alla fine, hanno sempre la meglio sulle avversità della vita qui rappresentate, in alcuni momenti, con un livello di drammaticità abbastanza inusuale. Perché è sempre il tempo di un film Disney in cui (ri)affermare un messaggio di inclusività e di pace che è naturale, e per questo mai stucchevole. (by MyMovies.it)

Non sono una fan del live action ma devo dire che questo è risultato davvero molto bene... ci si dimentica immediatamente che si sta guardando un 'live action' e questo dal mio punto di vista è molto positivo. Anche i personaggi di contorno, più o meno caricaturali, sono risultati un ottimo riempitivo, donando una freschezza insperata ad una storia che non ha nulla di nuovo. Molto bello anche il personaggio della sorella...

Voto: 8 

 

Grankenstein Jr. - Il Musical

“Si-può-fare!”, “Rimetta a posto la candela”, “Gobba? Quale Gobba?”, “Lupo ululì e castello ululà”, “Potrebbe andare peggio… potrebbe piovere”, sono solo alcune delle esilaranti battute entrate nella storia grazie al film cult Frankenstein Junior, dal quale proprio lo stesso regista, Mel Brooks, ha tratto l’omonimo musical, fedele trasposizione della realtà cinematografica, dove le atmosfere gotiche fanno da sfondo ai tantissimi momenti di irresistibile comicità, arricchite da delle mirabolanti musiche e canzoni
in puro stile Broadway.

La Compagnia Teatrale I Saltafoss, reduce dal grande successo di “Happy Days – Il Musical”, porta in scena un altro spettacolo tratto da un film entrato nei cuori di numerose generazioni, a cinquant’anni dalla sua prima uscita nei cinema italiani.

La produzione si avvale della licenza ufficiale MTI con un cast composto da oltre 30 artisti tra attori, cantanti e ballerini. Le liriche sono tutte in italiano tranne l’indimenticabile “Puttin’ on the Ritz” e sono eseguite rigorosamente dal vivo.

Frederick Frankenstein (o Frankenst-in, come intende farsi chiamare inizialmente il protagonista rinnegando le sue origini), Igor, Inga, Elizabeth, Frau Blücher, l’ispettore Kemp e naturalmente… la Creatura, sono i principali e indimenticabili personaggi che garantiscono 2 ore di sicuro divertimento e vi aspettano a teatro per farvi morire (e resuscitare) dalle risate! (dal sito del Teatro Nazionale di Milano)

Una delle rappresentazioni teatrali più divertenti che i possano vedere, che se interpretate magistralmente come in questo caso, ti lasciono il sorriso sulle labbra all'uscita da teatro e la voglia di non far passare troppo tempo prima di rivederlo ancora...

Costanza e buoni propositi

di Alessia Gazzola

Tutto avrebbe pensato, ma non di fare la paleopatologa dopo la laurea in Medicina. Non di vivere a Verona, così distante da Messina, la sua casa. Non di avere una figlia piccola a carico, la buffa Flora. Non di rintracciare il padre della suddetta figlia dopo diversi anni, di trovarlo affascinante come quando l’aveva conosciuto e di scoprirlo perfetto con Flora. Non di provare ancora qualcosa per il suddetto padre. Non di poter vantare una discreta collezione di situazioni ed esperienze imbarazzanti. La vita di Costanza Macallè può dirsi, insomma, abbastanza travagliata. Eppure la trentenne dai capelli rossi ribelli e con il cappotto troppo leggero per l’inverno del Nord può contare su pochi ma buonissimi assi nella manica: i colleghi dell’Istituto di Paleopatologia, la sorella Antonietta, un’innata capacità di rial­zarsi a ogni caduta, la consapevolezza di poter contare sulle proprie forze e l’ostinata determinazione di chi sa cavarsela anche con poco. Perché l’importante è avere sempre buoni propositi.
La nuova vita che Costanza ha appena iniziato a costruire potrebbe, però, essere sul punto di cambiare un’altra volta, e Costanza dovrà confrontarsi con importanti decisioni da prendere, cuori poco inclini ad ascoltare il cervello e un sito archeologico milanese che porta alla luce un incredibile mistero dal passato medievale della città. E soprattutto con la possibilità che, in fondo, quei buoni propositi siano solo illusioni. (by Amazon.it)

Nonostante si possa pensare che la vita di Costanza non possa prendere strade sorprendenti, in primis per non allontanare Flora dal padre ritrovato, l'autrice trova sempre un modo per non porre la vita di questo medico in secondo piano. Le sue aspirazioni vanno di pari passo con il benessere di sua figlia, senza che uno di questi aspetti prevalga più del dovuto sull'altro. Sono curiosa di leggere il terzo romanzo per capire come andrà la nuova esperienza lavorativa di Costanza, anche se un po' mi dispiace che lasci il mondo della paleopatologia... ma chissà, la Gazzola potrebbe sorprenderci con effetti speciali...  

L'alba sulla mietitura. Hunger Games

di Suzanne Collins

All’alba dei cinquantesimi Hunger Games, i distretti di Panem sono in preda al panico. Quest’anno, infatti, per l’Edizione della Memoria, verrà sottratto alle famiglie un numero doppio di tributi rispetto al solito. Intanto, nel Distretto 12, Haymitch Abernathy cerca di non pensarci troppo, l’unica cosa che gli interessa è arrivare vivo a fine giornata e stare con la ragazza che ama. Quando viene chiamato il suo nome, però, il ragazzo vede infrangersi tutti i suoi sogni. Strappato alla sua famiglia e ai suoi affetti, viene portato a Capitol City con gli altri tre tributi del Distretto 12: una ragazza che per lui è quasi una sorella, un esperto in scommesse e la ragazza più presuntuosa della città. Non appena gli Hunger Games hanno inizio, Haymitch comprende che tutto è stato predisposto per farlo fallire. Eppure qualcosa in lui preme per combattere... e far sì che la lotta si estenda ben oltre l’arena. (by Amazon.it)

Ho trovato la storia di Haymitch molto interessante, non so se la Collins avesse già nel cassetto la sua storia o se il personaggio di Haymitch sia nato in seguito alla trilogia degli Hunger Games. Ma poco importa, perchè una volta terminato questo romanzo il personaggio del mentore di Katniss risulta molto più comprensibile, perchè vincere gli Hunger Games non è mai una vera vittoria!!! 

Prima regola non innamorarsi

di Felicia Kingsley

Silvye ha ventisette anni, una madre asfissiante e sogna solo una vita normale, con un lavoro normale. Ma la verità è che la sua vita è tutto meno che normale perché… è una truffatrice. Sì, una truffatrice, figlia di una truffatrice che l’ha istruita alla perfezione nell’arte del furto e dell’inganno. Ci sono solo due cose che Silvye non deve fare: mangiare carboidrati e innamorarsi. A lei, le regole proprio non piacciono: ok vivere senza innamorarsi, ma non senza carboidrati!
C’è invece una persona a cui le regole piacciono moltissimo: Nick Montecristo, affascinante ladro-gentiluomo e astuto genio dell’arte. È un abile stratega, impermeabile ai sentimenti, e non ha mai fallito un solo incarico.
Nick e Silvye sono i prescelti da un ricco ed eccentrico collezionista, per mettere a segno un colpo sensazionale. Peccato che i due si detestino e abbiano qualche conto in sospeso da regolare. Lei è fuoco, lui è ghiaccio. Impensabile lavorare insieme, impossibile dire di no al colpo. Riusciranno Nick e Silvye a passare da rivali a complici, ed evitare che una fastidiosa quanto imprevista attrazione tra loro complichi le cose? Ma sì, in fondo sono due professionisti, basterà rispettare una sola regola…(by Amazon.it)

Ci sono romanzi che mangi come patatine, che sono talmente leggeri e divertenti che quando finiscono ti dispiace un sacco... trovo che questa autrice riesca proprio a creare opere di questo tipo, dove anche se la trama è abbastanza scontata, in realtà si è sempre un po' curiosi di capire che direzione prenderà la storia. La capacità di sorprendere il lettore è una dote da non sottovalutare e questa giovane autrice la possiede. Ho letto già alcuni suoi romanzi, e sono uno diverso dall'altro, come argomenti ed ambientazioni, toccando in modo leggero e scanzonato argomenti diversissimi tra loro. In questo, dove il rapporto tra i due ladri è l'aspetto principale, si percepisce un pizzico di mistero, forse l'autrice, come la sottioscritta ama i romanzi di Dan Brown ed il ritrovarsi in mezzo ad opere d'arte è sempre bello...