venerdì 21 maggio 2021

La famiglia prima di tutto

di Sophie Kinsella

Fixie Farr è sempre stata fedele al motto di suo padre: "La famiglia prima di tutto". E, da quando lui è morto, lasciando nelle mani della moglie e dei tre figli il delizioso negozio di articoli per la casa che ha fondato a West London, Fixie non fa che rimediare ai pasticci che i suoi sfaticati fratelli combinano invece di prendersi cura di sé. D'altra parte, se non se ne occupa lei, chi altro lo farà? Non è certo nella sua natura tirarsi indietro e, soprattutto, non sa trattenersi dal mettere ogni cosa a posto, anche se non la riguarda. Così quando un giorno in un bar un affascinante sconosciuto le chiede di tenere d'occhio il suo portatile lei non solo accetta ma, a rischio della sua incolumità, salva il prezioso computer da un danno irreparabile. Sebastian, questo il nome dell'uomo, è un importante manager finanziario e, volendo a tutti i costi sdebitarsi con lei, le scrive su un pezzo di carta: "Ti devo un favore". Sul momento Fixie non lo prende sul serio, abituata com'è a trascurare i suoi bisogni, ma si sbaglia di grosso. Riuscirà a trovare il coraggio di cambiare e smettere per una volta di pensare solo agli altri? (by Amazon)

Non nascondo che essendo una grande fan dei primi romanzi della Kinsella, con quella 'sfasciata' di Becky che mi faceva ridere da sola come una cretina, ero abbastanza rassegnata quando ho iniziato questo romanzo. Gli ultimi che ho letto non mi sono tanto piaciuti, sembra quasi che la vena ironica che fa di questa autrice, un esempio quasi unico di scrittrice 'leggera' e divertente, si stia piano piano esaurendo o forse, cosa sempre possibile, si sta evolvendo e semplicemente a me non piace la direzione che ha preso in alcuni romanzi. Detto questo, ho affrontato questo romanzo non aspettandomi nulla ed invece mi ha sorpreso, non so se per il mio stato d'animo attuale, non so se in molti aspetti mi ritrovo nella protagonista, non ho capito fino in fondo perchè mi è piaciuto più degli ultimi, ma l'ho trovato in un certo senso anche molto 'profondo'. Forse non è l'aggettivo azzeccato, ma mi ha fatto riflettere, oltre che sorridere in qualche punto in cui ho ritrovato la vecchia cara Becky.

 

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