mercoledì 23 novembre 2011

Caos calmo

di Sandro Veronesi

"Mi chiamo Pietro Paladini, ho quarantatré anni e sono vedovo." Si presenta così il protagonista del nuovo romanzo di Sandro Veronesi. Un uomo apparentemente realizzato, con un ottimo lavoro, una donna che lo ama, una figlia di dieci anni. Ma un giorno, mentre salva la vita a una sconosciuta, accade l'imprevedibile, e tutto cambia. Pietro si rifugia nella sua auto, parcheggiata davanti alla scuola della figlia, e per lui comincia l'epoca del risveglio, tanto folle nella premessa quanto produttiva nei risultati. Osservando il mondo dal punto in cui s'è inchiodato, scopre a poco a poco il lato oscuro degli altri - di quei capi, di quei colleghi, di quei parenti e di tutti quegli sconosciuti che, ciascuno sotto il peso del proprio fardello, accorrono a lui e puntualmente soccombono davanti alla sua incomprensibile calma. Così la sua storia si fa immensa, e li contiene tutti, li guida, li ispira; saggio, brillante, scettico, cordiale, imprevedibile, Pietro Paladini è l'uomo che procede a tentoni nell'atto del risanamento, e così facendo scioglie chimicamente l'oggi, vi ricava spazi con l'ingegno: avanza, sperimenta, conclude. La scrittura avvolgente di Veronesi, la sua danza ininterrotta tra intelletto e parola è la corda con cui Pietro trae a sé il secchio dal fondo del pozzo, piano piano, senza alternative, determinando le condizioni per un finale inaudito, eppure del tutto naturale, in cui si scavalcano i limiti del possibile e si approda alla più semplice delle verità: l'accettazione della natura umana nella sua banale, eroica confusione di forza e debolezza.
Con "Caos calmo" Sandro Veronesi ci offre un'opera importante, la cui maturità espressiva sfiora le profondità dell'apologo, centrando il nocciolo duro di un'umanità che patisce fino allo spasimo, e che dinanzi alla quiete si meraviglia. (by BOL)

Ho già scritto molto su questo libro, nel mio diario (http://gianchy.blogspot.com/2007/08/lasciate-ogni-speranza.html) perché è un libro da leggere tutto d'un fiato, come un soffio che scompiglia le foglie rossicce di un autunno che improvvisamente si fa alle porte… Di una 'umanità' devastante, con questi suoi pensieri semplici ed immediati che arrivano nel profondo… Posso dire che questo libro può piacere da morire o essere disprezzato con altrettanta irruenza, perché non a tutti piace vedere l'umanità messa a nudo, nelle sue piccolezze e bassezze, nel suo mostrare quanto ci si sbagli quotidianamente nella vita, di come sia facile in un attimo far cadere tutte le certezze di una vita. Non ci sono eroi… Pietro per primo non è affatto un eroe, è un uomo che vive e vivere significa anche sbagliare, amare, odiare, prendere decisioni giuste ed altrettante sbagliate… e lui fa tutto questo, dal suo posto privilegiato, da quella nicchia che si è potuto creare ma che penso ogn'uno di noi si possa costruire in qualsiasi momento. Succede raramente che un romanzo mi emozioni come questo, quando accade mi sento sempre un po' più ricca, un poco meno sola e, in uno strano modo, più compresa!!!

Nessun commento:

Posta un commento

Lasciate un commento... voi che leggete...