mercoledì 23 novembre 2011

Velocity

di Dean R. Koontz

Immagina di essere un tipo come tanti; uno che si fa i fatti suoi anche se, come barista, sente sempre quelli degli altri. Immagina di trovare una sera, sotto il tergicristalli della tua auto, un biglietto che ti dà una terribile alternativa: entro sei ore, se non farai intervenire la polizia ucciderò un'adorabile insegnante, se la coinvolgerai ucciderò un'anziana filantropa. La scelta è tua. Probabilmente penserai che è soltanto uno scherzo di cattivo gusto. Ma il giorno dopo scoprirai che una maestra bionda è stata massacrata di botte nella Napa Valley, e sotto il tuo tergicristalli è comparso un altro messaggio, con una nuova alternativa di morte. E questa volta di ore te ne rimangono cinque. Allora decidi di avvertire la polizia ma…(by BOL)

I presupposti di questo romanzo sono molto buoni, molto intriganti e la prima parte è scivolata velocemente, alla frenitica scoperta del 'dunque', ma poi mi sono un poco arenata… ho incontrato quelle note di morbosità che da sempre mi danno un po' fastidio nei libri di questo tipo. Questa caratteristica ogni tanto la incontro anche nei romanzi di Stephen King, che sebbene sia un autore che adoro, in queste occasioni faccio fatica a digerire l'accanimento sui particolari trucidi, quell'insistere metodico per mettere ansia al lettore. Ho comunque trovato interessante il volere mettere in evidenza come, ogni persona, anche la più comune può essere portata a gesti estremeni dalle circostanze, senza avere la possibilità di sottrarsi dagli eventi che lo circondano. Nonostante il protagonista abbia avuto la possibilita di prendere numerose decisioni, il percorso da lui scelto sembrava essere stato già segnato, e per tutto il libro ci si chiede cosa sarebbe successo nel caso avesse preso decisioni diverse.

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