mercoledì 23 novembre 2011

La balia

di Petros Markaris

Kostas Charìtos, commissario dal volto umano e appassionato lettore di vocabolari, cambia i suoi consueti itinerari. In questa sua nuova avventura approda a Istanbul per una vacanza. Almeno nelle intenzioni, visto che il demone dell'indagine torna a visitarlo nella persona di un greco, uno dei pochi rimasti nell'antica Costantinopoli. Maria, una anziana conoscente dell'uomo, la sua balia, è scomparsa, e lui non sa come districarsi nella ricerca. Così Charìtos, solo apparentemente spaesato nei babelici scenari turchi, saprà ricostruire con arguzia, talento investigativo e grande ironia una fitta e complessa rete di vendette personali, soprusi, ingiustizie che faranno luce su quella misteriosa scomparsa. Ancora una volta Petros Markaris tesse una trama condotta con la precisione di un orologiaio, un affresco a tinte forti delle contraddizioni, dei colori, degli odori della società mediterranea. (by BOL)


Non conoscevo questo autore e quindi non avevo mai letto niente scritto da lui. Il suo detective, per certi versi mi ricorda il tanto amato Poirot e vederlo all'opera in una circostanza strana, con al fianco una moglie brontolona che in certi momenti sembra capire perfettamente le problematiche del marito, mentre in altri ti aspetti una sfuriata, è una situazione inusuale che riesce a tenere vivo l'interesse del lettore anche al di là dell'indagine stessa. Mi è piaciuto, poi, come al solito, quando i libri sono ambientati in città che non conosco e che immancabilmente fanno parte della lista infinita di posti che che vorrei visitare, il gioco è fatto...

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