mercoledì 23 novembre 2011

La casa della moschea


di Kader Abdolah

Da secoli la famiglia di Aga Jan, ricco mercante di tappeti e capo del bazar, ha legato i suoi destini alla moschea di Senjan, nel cuore della Persia. La dimora adiacente alla moschea è pervasa da miti e antiche tradizioni, immagine armoniosa di una società che sta per essere attraversata dagli sconvolgimenti del presente, come fa presagire la massa di formiche che invade il cortile della casa nell'incipit del romanzo. Il piccolo centro religioso di Senjan rischia di rimanere lontano sia dalla modernizzazione filo-occidentale imposta dallo scià che dall'intransigente reazione oscurantista che si prepara nella roccaforte degli ayatollah di Qom. Proprio da Qom arriva un giorno il giovane imam Ghalghal, per prendere in moglie Seddiq, figlia dell'imam Alsaberi e, quando questi muore accidentalmente sarà lui a sostituirlo. Se dapprima sembra che la moschea abbia finalmente trovato una guida forte, all'entusiasmo succede presto lo sgomento: le sue parole si fanno sempre più arroganti e tentano di sfociare nell'azione violenta, quando Farah Diba, moglie dello scià e immagine dell'emancipazione femminile, arriva in città per inaugurare un cinema e si trova assediata da una folla sobillata da Ghalghal, che dopo la mancata sommossa, sfugge alla polizia e raggiunge Khomeini per preparare la rivoluzione dall'esilio. Sospesa tra un mitico passato e un drammatico presente, la casa della moschea è un cuore pulsante di vite e di storia, da cui si osservano gli eventi che cambieranno il volto dell'Iran.(by BOL)


Mi è difficile dare un giudizio a questo libro, perchè l'ho vissuto con sentimenti 'altalenanti'. A tratti, soprattutto nella parte iniziale, mi ha affascinato molto, perchè sembrava voler essere un 'libro di costume', e data la mia immensa ignoaranza riguardo ai costumi di questo popolo, lo leggevo con grande interesse e curiosità. E' stato davvero affascinante entrare in quella casa e vivere le loro tradizioni, a tratti mi sembrava persino di sentirne i profumi, come se mi avesse stregato. Poi, c'è stato un cambio di stile, i protagonisti sono stati 'utilizzati' per accompagnarci nelle vicissitudini politiche e questo mi ha sconcertato, mi sembrava di leggere un reportage di guerra e le disgrazie che avvolgevano la famiglia mi sono entrate un po' nel cuore. Poi l'epilogo del libro, mi ha fatto fare pace un po' con tutta la storia, mi sono resa conto che tutta ciò che stato raccontato e vissuto, portava a quel finale, che il circolo in un qualche modo si chiudeva, nell'unico modo possibile, nell'unico modo che solo la vita e la morte può fare...
Ve lo consiglio, non è una lettura adatta alle giornate sotto l'ombrellone, ma vi porta in un mondo molto diverso dal nostro, dove l'unica cosa che comunque ci unisce sono, some sempre, i sentimenti.

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