venerdì 7 agosto 2020

L'Istituto

di Stephen King

È notte fonda a Minneapolis, quando un misterioso gruppo di persone si introduce in casa di Luke Ellis, uccide i suoi genitori e lo porta via in un SUV nero. Bastano due minuti, sprofondati nel silenzio irreale di una tranquilla strada di periferia, per sconvolgere la vita di Luke, per sempre. Quando si sveglia, il ragazzo si trova in una camera del tutto simile alla sua, ma senza finestre, nel famigerato Istituto dove sono rinchiusi altri bambini come lui. Dietro porte tutte uguali, lungo corridoi illuminati da luci spettrali, si trovano piccoli geni con poteri speciali - telepatia, telecinesi. Appena arrivati, sono destinati alla Prima Casa, dove Luke trova infatti i compagni Kalisha, Nick, George, Iris e Avery Dixon, che ha solo dieci anni. Poi, qualcuno finisce nella Seconda Casa. «È come il motel di un film dell'orrore», dice Kalisha. «Chi prende una stanza non ne esce più.» Sono le regole della feroce signora Sigsby, direttrice dell'Istituto, convinta di poter estrarre i loro doni: con qualunque mezzo, a qualunque costo. Chi non si adegua subisce punizioni implacabili. E così, uno alla volta, i compagni di Luke spariscono, mentre lui cerca disperatamente una via d'uscita. Solo che nessuno, finora, è mai riuscito a evadere dall'Istituto.(by Amazon.it) 

Come ben sapete leggo spesso libri di questo autore, alcuni mi piacciono, altri meno, ed altri ancora meno, perchè al contrario di tanti altri autori che leggo, King è veramente poliedrico nella sua scrittura, ed anche se ha degli elementi che accumunano tutti i suoi romanzi, lo stile non è sempre uguale e trovo questo aspetto molto interessante. Qualche settimana fa, Max ha finito di leggere questo romanzo (carteceo...) e me lo ha consigliato. Anche se sono ormai restia a leggere libri su carta... ormai sono una cosa sola con il mio Kindle, mi sono lasciata convincere ed ho iniziato questo romanzo che ho fatto fuori in 15 giorni, che di per sè non è un record, ma in questo periodo della mia vita sì! Dire che mi è piaciuto non è solo riduttivo, diciamo che è quasi offensivo! E' stato un colpo di fulmine, non mi sono staccata fino a quando non ho visto la parola fine, ed anche allora, avrei desiderato che non fosse finito. Vorrei sapere di più, vorrei che mi avesse spiegato tante altre cose, poteva durare come minimo il doppio se avesse voluto entrare nel dettaglio degli altri istituti, farci conoscere gli altri ragazzi con cui alla fine si sono collegati i nostri, ma è stato meglio così, sarebbe diventato 'forse' troppo prolisso e la smania di arrivare al dunque 'forse' sarebbe diminuita. La parte centrale in cui si è soffermato un pelo troppo sulla descrizione minuziosa delle torture inflitte ai ragazzi, mi ha dato un po' fastidio, ma me lo aspettavo, c'è sempre un aspetto leggermente 'morboso' nei suoi romanzi ed ho letto di peggio, di molto peggio... romanzi che ho terminato solo perchè odio lasciare a metà un libro ma che mi hanno messo a dura prova, uno per tutti 'Il gioco di Gerald' con quel cavolo di bicchiere sulla mensola!!! Quindi, che siate fan di King o meno, vi consiglio questo romanzo, in cui l'intelligenza ha la meglio su qualsiasi potere psichico si possa avere, un insegnamento che dovremmo sempre tenere a mente...

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