Robert Langdon è a Praga insieme a Katherine Solomon, con cui ha
da poco avviato una relazione. Un viaggio di piacere in veste di
accompagnatore dell'esperta di noetica, invitata a una conferenza in
città per esporre le sue innovative teorie sulla mente. All'improvviso,
gli eventi prendono una piega inquietante: la mattina del quarto giorno
Katherine sembra sparire senza lasciare tracce e Robert assiste, sul
ponte Carlo, a una scena che sfida la razionalità e di fronte alla quale
reagisce d'istinto, finendo nel mirino dei servizi di sicurezza cechi.
Intanto, a New York, una misteriosa organizzazione mette in campo
risorse all'avanguardia per distruggere il manoscritto che Katherine ha
consegnato al suo editore e che raccoglie le sue rivoluzionarie
ricerche.
Ma come mai quello che dovrebbe essere un saggio teorico
attira così tanto interesse? In poco più di ventiquattr'ore, Langdon
dovrà dimostrarsi in grado di ritrovare Katherine, seminare le forze
dell'ordine della città e quelle dell'ambasciata americana e
oltrepassare le porte di un laboratorio segreto in cui vengono condotti
esperimenti indicibili. La posta in gioco è altissima: una nuova
concezione della mente, una visione che può regalare un futuro diverso
all'umanità ma che potrebbe, anche, diventare un'arma dall'impatto
devastante. A quasi dieci anni dal suo ultimo successo, Dan Brown torna
con il suo romanzo più ambizioso ed emozionante: una nuova caccia di
Robert Langdon dove, come sempre nei suoi libri, nulla è più pericoloso
della conoscenza, e nulla è più efficace di una mente affilata. (by Amazon.it)
Quando esce un romanzo nuovo di questo autore non posso mancarlo, anzi di solito lo leggo appena riesco ad averlo, per curiosità e perchè le emozioni provate alla lettura del suo primo indimenticabile best seller, Il codice Da Vinci, sono sempre ben presenti. Nel corso del tempo, i romanzi scritti dopo il primo si sono fatti sempre un po' meno avvincenti, ma gli argomenti trattati mi portano sempre a riflettere, senza voler entrare nel merito scientifico, trattando i romanzi come tali. La potenza della mente umana, le possibilità che essa possiede non ancora esplorate e il concetto di coscienza NON locale mi hanno affascinato, perchè sebbene a livello scientifico non ne sappia nulla, pensare alla mente umana come un qualcosa che sopravvive al corpo e che in determinate circostanze riesce a comunicare rende il concetto della morte come qualcosa di non definitivo. Chiaramente le religioni e la fede in generale hanno dato una spiegazione a quello che accade dopo la morte millenni or sono, ma forse può esserci qualcosa di più della fede, forse può esserci qualcosa che ci rende tutti collegati a prescindere dal nostro corpo.
Interessante ed affascinante come argomento, diciamo solo che in alcuni punti l'ho trovato un pelo prolisso, nella spiegazione di concetti che con qualche decina di pagine in meno sarebbero risultati ugualmente chiari.
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