di Glenn Cooper
Intorno a loro, si apre l’infinito deserto di ghiaccio e vento
dell’Antartide. Dopo ore di faticoso cammino, il gruppo di uomini
raggiunge il punto segnato sulla mappa. E lo individuano: l’ingresso di
una caverna scavata decenni prima da chi li ha preceduti in quel
continente disabitato. Quando entrano, in religioso silenzio, si trovano
davanti un museo ideato per conservare reperti che il mondo crede
perduti per sempre. Ma quegli uomini sono arrivati lì per due oggetti
soltanto. E adesso li stringono tra le mani. Ne manca ancora uno, poi
l’alba di una nuova era sorgerà sul mondo.
In un piccolo paese
dell’Abruzzo, un giovane sacerdote si alza dal letto. Il dolore è
lancinante. La fasciatura intorno ai polsi è intrisa di sangue. Con
cautela, il prete scioglie le bende. Le sue suppliche non sono state
esaudite, le piaghe sono ancora aperte. Il sacerdote chiude gli occhi e
inizia a pregare. Prega che gli sia risparmiata quella sofferenza. Che
gli sia data la forza di superare quella prova. E che nessuno venga mai a
conoscenza del suo segreto.
Una ricerca iniziata quasi 2000
anni fa e giunta solo oggi a compimento. Un’ossessione sopravvissuta
alla guerra che segnerà il destino di tutti noi. Una storia la cui
parola «fine» sarà scritta col sangue...
Questo romanzo è un
invito. Un invito a vivere un’avventura appassionante, ricca di mistero e
svolte inaspettate. Ma anche un invito a esplorare l’indistinta linea
di confine che separa Storia, religione e scienza, un territorio ambiguo
e affascinante che Glenn Cooper ci ha fatto conoscere – e amare – fin
dai tempi del suo fortunatissimo esordio narrativo, La Biblioteca dei
Morti.
(by Amazon.it)
Era da un po' che non leggevo niente di questo autore, ed il tempo che dedico ormai alla lettura è sempre più risicato, ma è stata davvero una gradita riscoperta: l'ho divorato!!! Ha catturato la mia attenzione fino all'ultima pagina, portandomi in un mondo affascinante e nello stesso tempo misterioso. Mai banale, ho rivissuto con questo romanzo il piacere che solo i primi Dan Brown mi avevano regalato.
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