mercoledì 23 novembre 2011

L'incontro


di Vincenzo Cerami
Dopo aver rivelato apertamente, con spietatezza, che cosa pensa davvero dei suoi amici e colleghi, il professor Sandro Bulmisti, brillante, eccentrica figura di accademico, scompare. Quello che sembra soltanto un incidente mondano, un attimo di follia che i discepoli, magari a denti stretti, non potranno fare a meno di perdonare, si rivela l'antefatto di un mistero inquietante di cui neppure la polizia riesce a venire a capo: Sandro Bulmisti è morto o si è nascosto? Se è morto, perché non si trova il cadavere? Se si nasconde o è fuggito, perché lo ha fatto? E perché non si riesce a rintracciarlo? Negli ultimi tempi, l'enigmistica è diventata l'unica passione del professor Bulmisti, il gioco verbale l'unica verità per lui accessibile. Di anagrammi, rebus, palindromi e di esercizi più ardui e sofisticati come antipodi, bisensi, lucchetti, monoverbi, sciarade alterne è fanatico anche il ventenne Lud. Il ragazzo si trova tra le mani una copia di "I torni contano", la rivista di enigmistica edita da Bulmisti nella quale, a fianco di giochi banali, compare un lungo, complicato enigma in versi. L'unica cosa che si capisce subito, leggendolo, è che si tratta di un'esca. Colui che si vorrà cimentare nella soluzione dovrà fare appello a tutte le proprie risorse intellettuali, e non solo. Come una vera e propria caccia al tesoro, nello spazio e nel tempo, attraverso l'Italia e nel cuore più buio degli anni Settanta, il solutore potrebbe arrivare al nascondiglio del professore e al segreto della sua sparizione. Il giovane Lud raccoglie la sfida. Lo fa con lo spirito dei ragazzi di oggi: è tenace e allo stesso tempo distaccato; è rigoroso, assolutista; sembra freddo, ma lo è soltanto perché il mondo dei padri, con i suoi sogni e i suoi deliri, le sue utopie e le sue ossessioni, non gli appartiene.Utilizzando la griglia della sua curiosità per l'enigmistica e facendola reagire con la materia bollente degli anni di piombo, Vincenzo Cerami ha costruito un romanzo allo stesso tempo leggero e grave. Rapidissimo nella scrittura, coinvolgente nelle soluzioni a catena, divertente e originale nelle trovate che lo vivacizzano, "L'incontro" interroga un passato che con il trascorrere degli anni non accenna a illimpidirsi, i suoi personaggi fanno i conti con la storia e con la loro coscienza. Sembra un gioco, ma come per tutti i giochi veri, la sua serietà è assoluta, la posta in palio vitale.

E' il primo romanzo di questo autore che leggo e penso proprio che non sarà l'ultimo. In meno di una settimana (nonostante non abbia tanto tempo per leggere ultimamente…) l'ho divorato, perché scorre velocemente, ed una volta iniziato, si è curiosi di arrivare fino in fondo, di vedere come va a finire. Un finale non eclatante ma equo, in linea con la personalità del personaggio nascosto che viene delineato, passo dopo passo per tutto il romanzo. Vedere poi generazioni a confronto, con una ricerca negli anni settanta calata ai giorni nostri è un bellissimo 'esperimento', una speranza aperta verso un futuro che non lascia per forza il passato a marcire nei libri di storia.

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