mercoledì 23 novembre 2011

Nel labirinto delle ombre

di Dean R. Koontz

I morti di Pico Mundo, città impolverata dal deserto del Mojave, non hanno smesso di andare a trovare Odd Thomas per chiedergli giustizia. E Odd lo "Strano", ventunenne senza età, cuoco di tavola calda nel "Luogo delle ombre", il romanzo che l'ha immortalato, e occulto braccio destro del capo della polizia Wyatt Porter, non ha smesso di avvertire il "vivo" tepore e il tetro sgomento di chi fu vittima di un crimine. Sarà la compassione - o la certezza che la vita ha un significato, come lo ha la morte -, a condurlo sul luogo di un agghiacciante delitto: il cadavere del dottor Wilbur Jessup giace nella sua dimora, ai piedi del letto, selvaggiamente brutalizzato. Ma qualcun altro potrebbe essere in pericolo: Danny Jessup, figlio adottivo di Wilbur e amico d'infanzia di Odd, soprannominato "ossa di vetro" perché affetto fin da bambino da una rara malattia genetica che lo rende fragile come un grissino. Di lui non v'è traccia. Il filo della verità si dipana nel labirinto delle ombre, sopra e sotto terra, verso un diroccato casinò indiano, dove qualcuno, con la fissa dei riti ancestrali, ha uno strano hobby... (by BOL)


Odd è un personaggio davvero particolare; mi piace la sua semplicità il suo 'non' essere un eroe per antanomasia. Questo romanzo lo vede impegnato nel tentativo di salvare un caro amico e a questo scopo non esita un attimo nell'andare incontro alla trappola che gli è stata tesa, ma non da mai la sensazione di essere uno dei quei super-eroi senza paura e senza macchia. Forse ho trovato questo romanzo un po' meno avvincente del primo, diciamo che l'ambientazione nelle fogne l'ho trovata un po' clustrofobica e poi, quando è arrivato nel casinò abbandonato, mi sembrava di trovarmi in una di quelle ambientazioni tipiche da 'sparino' (=videogioco).

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