mercoledì 23 novembre 2011

Fuori da un evidente destino

di Giorgio Faletti


Il passato è il posto più difficile a cui tornare. Jim Mackenzie, pilota di elicotteri per metà indiano, lo impara a sue spese quando si ritrova dopo parecchi anni nell'immobile città ai margini della riserva Navajo in cui ha trascorso l'adolescenza e da cui ha sempre desiderato fuggire con tutte le sue forze. Jim è costretto a districarsi fra conti in sospeso e parole mai dette, fra uomini e donne che credeva di aver dimenticato e presenze che sperava cancellate nel tempo. E soprattutto è costretto a confrontarsi con la persona che più ha sfuggito per tutta la vita: se stesso. Ma il coraggio antico degli avi è ancora vivo ed è un'eredità che non si può ignorare quando si percorre la stessa terra. Nel momento in cui una catena di innaturali omicidi sconvolgerà la sua esistenza e quella della tranquilla cittadine dell'Arizona, Jim si renderà conto che è impossibile negare la propria natura quando un passato scomodo e oscuro torna per esigere il suo tributo di sangue.


Che dire, il primo romanzo di Faletti mi aveva stupito, il secondo incuriosito e questo mi ha lasciata perplessa. Uno stile completamente diverso, sembra che questo scrittore sia ancora alla ricerca di un proprio stile e ci può stare… tre romanzi non sono tanti. Però in questo ultimo romanzo si sofferma un po' troppo a raccontare il passato ed il presente sembra solo una cornice contenente le vite passate dei protagonisti. La parte centrale è un po' lenta ed alcune cose sono risultate un po' scontate. Poi non voglio parlare del finale… non mi è piaciuto per nulla, ho intravisto queasi una 'fretta' nel voler concludere la storia e chissà se era proprio necessario finirla in questo modo…

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