mercoledì 23 novembre 2011

Il fu Mattia Pascal

di Luigi Pirandello

Mattia Pascal è l'esemplare testimone di questa assurda condizione dell'uomo prigioniero delle maschere sociali "di marito, di moglie, di padre, di fratello e via dicendo", "di tutta quella soma di leggi, di doveri, di parole", contro cui lotta ininterrottamente, ma inutilmente la "vita". Il sentimento più interno, più profondo ed autentico che l'uomo ha della vita e di se stesso, la favilla rapita al sole da Prometeo per farne dono agli uomini, mai troverà "realtà fuori di sé". "Fuori della legge e fuori di quelle particolarità, liete e tristi che siano per cui noi siamo noi... non è possibile vivere". (by BOL)


Dopo più di venti anni ho riletto uno dei miei libri preferiti, uno di quelli che ho tanto amato al tempo del liceo, quando scoprii che tutto sommato, leggere i libri che mi venivano consigliati dai professori era per me una bella esperienza e non una tortura. Dato che quest'anno nella stagione teatrale abbiamo uno spettacolo basato su questa opera e dato che la mia fortissima memoria fa sempre più cilecca e tendo a scordarmi anche le opere che ho amato maggiormente… ho colto la palla al balzo e qualche settimana fa ho sconvolto la mia libreria alla caccia del mio vecchio e malridotto libricino edizioni Mondadori stampato negli anni '80. Averlo tra le mani, mezzo sfasciato con le pagine tutte ingiallite è stato meraviglioso, l'ho trattato quasi come una reliquia, sotto gli sguardi più che altro disgustati di Max che, alla mia domanda 'vuoi leggerlo anche tu prima che lo riponga'… mi ha risposto con un elusivo 'No grazie…'. I motivi per cui mi piace questo romanzo è il fatto che descrive una situazione che credo tutti almeno una volta nella vita abbiano pensato di 'voler' vivere. Poter indossare gli abiti di un'altra persona, reinventarsi in un'altra vita, ricominciare da capo per poter evitare gli errori fatti. Ma la realtà è un'altra, la realtà è che la vita forse si basa su quello che noi siamo, non importano tantissimo le condizioni esterne, o meglio, in parte cambiano le cose ma i pensieri e i sentimenti più profondi sono cose che non possono cambiare e quindi, fuggire in un'altra vita poco conta...

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