mercoledì 23 novembre 2011

Il luogo delle ombre

di Dean Kontz

"I morti non parlano. Non so perché." Ad affermarlo è Odd Thomas, strano di nome e di fatto, che fa il cuoco in una tavola calda e chissà perché è stato scelto come una sorta di intermediatore dalle anime in pena di Pico Mundo, nel deserto del Mojave. Ventenne per nulla ambizioso, il cui unico sogno è sposare Stormy Llewellyn, sua anima gemella, deve invece dare retta alle presenze sovrannaturali che, di volta in volta rabbiose, struggenti o comiche, richiedono il suo aiuto per trovare la pace eterna. Una situazione certo bizzarra, ma alla quale in fondo Odd è abituato... finché non succede qualcosa di veramente eccezionale e terrificante. Nella cittadina stretta dalla morsa rovente dell'estate arriva un individuo inquietante, dall'espressione congelata in un improbabile sorriso e dall'appetito insaziabile. Attorno a lui si affollano le ombre di un'imminente catastrofe. Ombre ben visibili agli occhi del protagonista, entità malvagie al seguito di coloro che stanno per commettere crimini particolarmente efferati. Mettendosi sulle loro tracce, Odd si intrufola nella casa dello straniero, dove trova un meticoloso archivio sui serial killer e una cartellina con il nome dell'uomo misterioso. Dentro c'è un solo foglietto: una pagina di calendario con la data del 15 agosto. E oggi è il 14... Tra "Il sesto senso" e "Ghost", ma con l'ironia tipica di Koontz, un romanzo che trascina senza pietà il lettore fino all'ultima pagina.

Bello, bello, bello… Coinvolgente, da leggere tutto d'un fiato, per tutti quelli che hanno amato il 'Sesto senso' e che amano le storie in cui i morti partecipano alla vita dei vivi… Mi è piaciuto particolarmente il finale, anche se me lo aspettavo ci sono rimasta comunque male, diciamo che il mio voler a tutti i costi il lieto fine, ha ceduto il posto ad un pizzico di realismo che non ha guastato.

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