giovedì 23 dicembre 2021

Gli insospettabili

di Sarah Savioli

Anna ha quarant'anni, un bimbo, un marito, un gatto, un ficus, e con tutti loro ama chiacchierare vivacemente. La sua vita scorre infatti come ogni altra, se non fosse che, a seguito del formarsi di un piccolo ematoma cerebrale, Anna può comunicare con piante e animali. La sua straordinaria capacità, oltre a offrirle un nuovo sguardo sul mondo, le regala un inaspettato impiego: diventa collaboratrice della squadra del burbero investigatore privato Cantoni, con cui battibecca in continuazione, insieme a quel "quintale d'uomo" di Tonino e all'alano arlecchino Otto, goloso di dolci e incline alla flatulenza. Mentre, sul luogo del delitto, Cantoni e Tonino interrogano parenti e vicini di casa, ecco che Anna di soppiatto parla con il cane della dirimpettaia, con le piante del giardino accanto, con un piccione aspirante suicida, con due vecchie sorelle tartarughe un po' rimbambite... Grazie ai suoi insospettabili informatori, Anna cerca una possibile risposta per la madre di Armando, un trentaquattrenne ex tossicodipendente "precipitato" dalla palazzina in cui viveva. L'ambiente della droga è il punto di partenza di un'indagine che – tra rivelazioni inattese, dialoghi con le più disparate creature sul senso del vivere, un figlio di quattro anni estremamente fantasioso nelle domande e una sorella in perenne crisi sentimentale – Anna, insieme a Cantoni e a Tonino, vede complicarsi in molteplici piste. Come "tante tessere di un puzzle, ma di puzzle tutti diversi fra loro". (by Amazon.it)

Ultimamente mi capita, sempre più spesso, di leggere libri di autori italiani, anche girovagando tra gli scaffali della libreria che ogni tanto frequento, mi fermo a leggere nomi di autori italiani a me ignoti, ma che attirano la mia attenzione. Questo è il primo romanzo di questa scrittrice, mi è piaciuto, l'ho trovato 'giusto', so che non è un aggettivo 'sensato' per un libro, ma da lettrice accanita di gialli/thriller, temevo che ricadesse in stereotipi già incontrati. Nonostante il timore di rimanere delusa, il fatto che la protagonista fosse in grado di comunicare con tutti gli esseri viventi, che siano essi animali o piante, mi ha incuriosito moltissimo. Ho apprezzato molto l'impegno profuso nella descrizione dei pensieri degli animali o delle piante che aiutano Anna nel raccogliere informazioni sul caso di cui si sta occupando l'agenzia investigativa per cui lavora. Non vengono 'umanizzati', comunicano quello che vedono senza le nostre sovrastrutture mentali, dando una interpretazione del tutto particolare. E' proprio questo il punto... saper interpretare quello che viene comunicato, cercare di mettersi al loro livello, senza dare una spiegazione a prescindere, cercando di spingere le cose nella direzione che si pensa sia la migliore. Prestissimo leggerò anche il secondo, Anna e la sua combriccola hanno tutte le carte in regola per diventare degli 'amici di lettura'.

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