martedì 30 giugno 2020

Hunger Games - Ballata dell'usignolo e del serpente

di Suzanne Collins

L'AMBIZIONE LO NUTRE, LA COMPETIZIONE LO GUIDA, MA IL POTERE HA UN PREZZO
È la mattina della mietitura che inaugura la decima edizione degli Hunger Games. A Capitol City, il diciottenne Coriolanus Snow si sta preparando con cura: è stato chiamato a partecipare ai Giochi in qualità di mentore e sa bene che questa potrebbe essere la sua unica possibilità di accedere alla gloria. La casata degli Snow, un tempo potente, sta attraversando la sua ora più buia. Il destino del buon nome degli Snow è nelle mani di Coriolanus: l'unica, esile, possibilità di riportarlo all'antico splendore risiede nella capacità del ragazzo di essere più affascinante, più persuasivo e più astuto dei suoi avversari e di condurre così il suo tributo alla vittoria. Sulla carta, però, tutto è contro di lui: non solo gli è stato assegnato il distretto più debole, il 12, ma in sorte gli è toccata la femmina della coppia di tributi. I destini dei due giovani, a questo punto, sono intrecciati in modo indissolubile. D'ora in avanti, ogni scelta di Coriolanus influenzerà inevitabilmente i possibili successi o insuccessi della ragazza. Dentro l'arena avrà luogo un duello all'ultimo sangue, ma fuori dall'arena Coriolanus inizierà a provare qualcosa per il suo tributo e sarà costretto a scegliere tra la necessità di seguire le regole e il desiderio di sopravvivere, costi quel che costi. (by Amazon.it)

Un balzo nel passato, non proprio alle origini degli Hunger Games, ma alla comparsa della figura del 'mentore' utilizzando gli studenti di Capitol City a tale scopo. Tra i mentori compare Coriolanus Snow, una vecchia conoscenza per gli amanti della saga, un viaggio interessante nella sua gioventù, che renderà molto più chiaro come mai l'adulto Snow è diventato così crudele. Fino alla metà del romanzo, il tutto è scivolato velocemente, mi sono ritrovata in un'arena molto più spoglia e meno organizzata, ma molto riconoscibile, poi, una volta terminati i giochi, la storia ha preso una piega molto particolare ed inaspettata ed il ritmo è calato molto, riprendendosi solo alla fine. Sapendo già che il protagonista sarebbe sopravvissuto, un po' di suspense è venuta meno ed il finale, anche se non del tutto prevedibile, diciamo che non mi ha sorpreso più del tot... unica cosa, la fine misteriosa di Lucy Gray lascia aperti ulteriori sviluppi, chissà se ci sarà un seguito...


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