mercoledì 23 novembre 2011

Un nouveau dans la ville

de Georges Simenon

'Il se trouva installé dans la ville sans que personne l'eût vu arriver, et on en ressentit un malaise comparable à celui d'une famille qui apercevrait un inconnu dans un fauteuil de la salle commune sans que personne l'ait entendu entrer, ni que la porte se soit ouverte. Il n'était pas descendu du train du matin, qui passe à huit heures, et il était là bien avant le train de nuit. Il n'était pas venu non plus par le bus. Il n'avait pas de voiture ni de vélo. Quant à l'avion, il aurait fallu qu'un appareil privé le déposât à l'aéroport des Quatre-Vents, qui appartient au club local, car il n'y a pas d'aérodrome commercial à moins de cinquante milles.'


E' il primo romanzo che leggo di questo autore che non tratti le inchieste dell'ispettore Maigret, scelto in libreria appositamente per questo motivo. Mi è piaciuto molto, anche se, dovendolo consigliare a qualcuno, ne proporrei la lettura in un periodo invernale, magari poco prima di Natale, perché è quello il periodo in cui si svolgono i fatti narrati. Il romanzo va liscio liscio verso il finale, mantenendo il segreto sull'identità dello straniero che piomba in una cittadina alquanto isolata, senza che nessuno possa scoprire nulla di lui. Si sa solo che quando viene coinvolta la polizia perché lo si pensa partecipe di un atto criminoso, si scopre che è 'coperto' dall'FBI e quindi la curiosità sale, soprattutto quella del barista che lo ospita spesso come suo avventore. Durante una visita improvvisa di un amico newyorkese del barista si percepisce che lo straniero sembra aver paura di persone che vengono da questa città, alchè comincia una specie di indagine che porta a scoprire la vera identità di questo uomo ed anche le motivazioni che l'hanno portato a trasferirsi lì. Purtroppo la sua ubicazione è stata scoperta anche dalle persone da cui si nascondeva e questo porta ad un epilogo quanto mai scontato...

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