mercoledì 23 novembre 2011

Che la tempesta cominci


di Niccolò Ammaniti
Nel nuovo romanzo di Niccolò Ammaniti gli ultimi adepti delle Belve di Abaddon fanno riunioni sataniste in una pizzeria di Oriolo Romano. Uno scrittore di successo da anni non scrive più una riga. Un palazzinaro si compra dal Comune di Roma un parco pubblico di 170 ettari per farne la sua residenza privata. E organizza la festa esclusiva e imprevista del secolo. Un romanzo spericolato dove Niccolò Ammaniti riunisce tutte le caratteristiche che ne fanno il beniamino di milioni di lettori. Il divertimento più scatenato insieme all'amore incondizionato per personaggi che non lasceremo più, fino all'ultima pagina. L'immaginazione anarchica insieme a una lucidità senza scampo che fruga e rivela ogni nostro più vergognoso segreto.(by BOL)

Anche se le recensioni dipingono questo romanzo come estremamente divertente, a me non ha strappato nessun sorriso, forse perché difficilmente riesco a ridere delle 'piccolezze' dell'animo umano. A me ha lasciato solo una profonda tristezza questo libro, popolato da imbecilli che non riescono e non vogliono riconoscere le proprie debolezze ed in un modo o nell'altro fanno davvero una brutta figura. Faccio solo un esempio per tutti, perché poi lascio ad ogn'uno di voi la possibilità di vivere questo romanzo come più vi aggrada, ma il personaggio dello scrittore che ha bisogno di elogi continui e il fatto che si comporta da vero 'sfigato' è di una tristezza infinita. Fino alla fine ho sperato che un pizzico di sale arrivasse al suo misero cervellino, ma anche alla fine si è dimostrato per quello che è, un grandissimo 'coglione'!!! So benissimo che Ammaniti ha dipinto una realtà che purtroppo esiste, ma mi ha dato fastidio lo stesso e soprattutto non mi fa ridere per niente...

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