mercoledì 23 novembre 2011

L'amuleto di Samarcanda

di Jonathan Stroud

Il millenario jinn Bartimeus, il demone che costruì le mura di Uruk, Karnak e Praga, che parlò con re Salomone, che cavalcò per le praterie con i padri dei bisonti, che sorvegliò l'Antico Zimbabwe fino a quando le pietre caddero e gli sciacalli banchettarono con le sue genti, viene improvvisamente richiamato dal mondo degli spiriti ed evocato a Londra. La sua missione è tra le più difficili e pericolose: rubare il prezioso amuleto di Samarcanda a Simon Lovelace, mago senza scrupoli e membro del Parlamento. Ma il vero problema è che a chiamarlo è stato un ragazzetto di dodici anni, che non sembra affatto in grado di governarlo... Jonathan Stroud crea una Londra alternativa, una Londra tetra e cupa, in cui si mescolano atmosfere dickensiane e personaggi da mille e una notte. Un mondo apparentemente molto diverso dal nostro, ma agitato dagli stessi intrighi e dalle stesse brame, prima tra tutte quella per il potere. Un potere solo apparente, poiché ottenuto grazie a forze che non vedono l'ora di ribellarsi a chi le ha assoggettate, geniale metafora delle umane ambizioni. Ricercato, ricco di suspense, sapientemente costruito e divertentissimo, "L'amuleto di Samarcanda" è un capolavoro della fantasy: sovverte brillantemente le regole, presentandoci un mondo magico 'al negativo', dove gli umani - generalmente meschini, invidiosi e senza scrupoli - sono contrapposti agli spiriti ben più potenti, ingegnosi e astuti di loro. E ci presenta un protagonista indimenticabile: l'arguto, saccente, irascibile Bartimeus, che con la sua prosa spumeggiante cattura l'attenzione e la trascina inesorabilmente fino all'ultima pagina. (by BOL)

Nel mio viaggio tra i romanzi per ragazzi, sono icappata in questo, primo di una trilogia che mi ha stupito, soprattutto per il punto di vista innovativo. Quando leggo i libri per ragazzi mi faccio sempre una domanda: 'Se avessi un ragazzino od una ragazzina dai 12 ai 16 anni o giù di lì, gli consiglierei la lettura di questo romanzo?'. La risposta in questo caso è no, non mi piace molto il messaggio che trasmette, non lo trovo molto educativo… Far vedere che è 'giusto' vendicarsi dei torti subiti e far vincere questo sentimento non mi sembra il massimo… Anche se nella realtà della vita è vero che solo i più forti sopravvivono e che spesso è la cattiveria quella che ha la meglio… a me piacerebbe che i ragazzi di oggi potessero pensare, almeno per un po', che è grazie alle loro capacità ed al loro impegno che verranno premiati e non in base alla loro cattiveria. Con questo non voglio dire che il libro sia brutto, anzi mi è piaciuto molto, la suddivisione dei punti di vista del demone Bartimeus e del mago in erba Nathaniel è risultato avvincente.

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