lunedì 20 luglio 2020

Il valzer dell'impiccato

di Jeffery Deaver

Un nuovo serial killer, il Compositore. Uno scenario inedito, Napoli. L'ultimo emozionante caso di Lincoln Rhyme e Amelia Sachs. Un uomo viene prelevato con la forza a pochi isolati da Central Park e caricato su un'automobile. Unica testimone una bambina, unico indizio un cappio abbandonato sul marciapiede, realizzato con una corda per strumenti musicali. Lincoln Rhyme e Amelia Sachs avrebbero altro a cui pensare, visto che stanno per sposarsi e partire per la luna di miele, ma c'è una vita da salvare. La squadra si mette subito al lavoro e in poche ore lo sconosciuto sequestratore ha un profilo: per il Compositore, così lo ha battezzato Rhyme, la tortura delle vittime è lo spartito di una macabra melodia. La caccia all'uomo ha inizio, una ricerca serrata che da un vecchio capannone di New York conduce il criminologo e la detective fin nei vicoli di Napoli, nei cunicoli che solcano il sottosuolo della città, a stretto contatto con gli investigatori italiani, tra scontri di competenze, collaborazioni clandestine e indagini scientifiche sempre più sofisticate. Il tempo stringe, e lo stesso cappio che Rhyme e Sachs hanno trovato sulla scena del crimine ora deve fermare la mano di un killer spietato e inafferrabile. Ci sono tutti gli ingredienti del miglior Jeffery Deaver: ritmo, azione, paesaggi inusuali. Il valzer dell'impiccato mostra tutto l'affetto che il suo autore nutre per i lettori italiani e per il nostro Paese e consegna al pubblico degli appassionati un nuovo capitolo sorprendente e imperdibile della saga di Lincoln Rhyme. (by Amazon.it)

Leggere romanzi con Lincoln e Amelia è come avere notizie di vip a cui si è affezionati. Ma questo romanzo in particolare mi è piaciuto molto, credo più che altro perchè è ambientato per la maggior parte in Italia, e in una delle città più belle della nostra Italia, Napoli!!! Denigrata ed a volte evitata dagli italiani stessi, Napoli per me ha una magia che non si respira in nessun'altra città, forse perchè c'è il mare, forse perchè è piena di contraddizioni come solo le grandi città sanno essere, ma soprattutto perchè è viva, e la sua vitalità non può che contagiarti. Comunque, al di là della digressione, totalmente fuori luogo, quando mi sono resa conta che il romanzo si spostava in Italia, ho avuto un brivido, temevo che si potesse ricadere sui soliti luoghi comuni, sullo descrivere il nostro popolo con superficialità. Invece traspare tutto l'amore che Deaver ha nei confronti del nostro paese, o meglio, io ci vedo questo, ed i protagonisti italiani fanno la loro 'porca' figura!!! Bravo Deaver, mi sei piaciuto, quando vuoi ti aspettiamo per un altro romazo, ambientato in un'altra delle nostre bellissime città... Comunque l'Italia è sempre una bellissima scelta per la Luna di Miele!

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