mercoledì 22 aprile 2020

Candy Candy

di Keiko Nagita
Non ho intenzione di riportare la trama di questi due romanzi che ho letto insieme perchè solo leggendoli entrambi si ha la storia completa di Candice White Ardlay. Sì è questo il vero nome di Candy ed anche il cognome della famiglia adottiva Ardlay noi, accaniti fan del cartone animato, lo conosciamo come Andrew. Altra differenza non da poco è la mancanza di Clin, il procione giocherellone che ha sempre seguito Candy... ma poi le differenze finiscono qui, o meglio le altre sono trascurabili. E' stato un meraviglioso viaggio nella mia infanzia, in un periodo della mia vita in cui le cose mi apparivano molto semplici e chiare, proprio come dovrebbero apparire sempre agli occhi dei bimbi. Eppure rileggendo questi romanzi da adulta inoltrata non li ho trovati melensi o troppo infantili, forse li ho semplicemente affrontati con lo spirito giusto, come romanzi per ragazzi che, al loro interno, contengono sempre una morale, come spesso accadeva con i cartoni degli anni 70. Molti pensano che quei cartoni hanno spesso raccontato storie tristi e non posso dar loro torto, ma hanno sempre portato con loro una morale molto forte che non so se i cartoni moderni hanno... In un certo senso io li trovo istruttivi, perchè non rivestono la realtà di un alone di felicità indiscussa, il raggiungimento di questa avviene sempre attraverso sofferenza e impegno, ma questo non può essere necessariamente considerato un male.
Se state leggendo questo post, se anche voi siete cresciuti con Candy, avete odiato Iriza e Neal, avete pianto per Anthony e Stear e... segretamente avete sperato che Terrence tornasse da lei... vi consiglio di rituffarvi nei vostri ricordi, di macinare le pagine di questi romanzi e rivedere con gli occhi della memoria il vostro amato cartone animato.

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