mercoledì 23 novembre 2011

Cell

di Stephen King

Boston, primo ottobre. Tutto va bene. E' un luminoso pomeriggio di sole, la gente passeggia nel parco, gli aerei atterrano quasi in orario. Per Clayton Riddell è il più bel giorno della sua vita. In quel preciso istante, il mondo finisce. A milioni, quelli che hanno un cellulare all'orecchio impazziscono improvvisamente, regredendo allo stadio di belve feroci. In un attimo, un misterioso impulso irradiato attraverso gli apparecchi distrugge il cervello, azzerando la mente, la personalità, migliaia di anni di evoluzione. In poche ore, la civiltà è annientata, l'homo sapiens non è mai esistito, lasciando al suo posto un branco di sanguinari subumani privi della parola. Ma questo è solo l'inizio.

Ho letto alcuni commenti su questo libro e come al solito, io vado contro corrente. Diciamo che di solito i libri di King che a me piacciono, non sono quelli preferiti dai kinghiani e non ne ho ancora capito bene il motivo. Comunque a me questo libro è piaciuto, devo dire che ho letto le prime 30 pagine con un pizzico di apprensione, so che a King piace moltissimo soffermarsi sugli aspetti 'trucidi' di alcune situazioni e cosa c'era di meglio di una popolazione che improvvisamente impazzisce e scatena una furia omicida immotivata??? Ed invece no, si è contenuto e dopo la giusta descrizione dell'evento, il romanzo è rientrato nelle righe… Non l'ho trovato noioso, per alcuni versi mi ha ricordato 'L'ombra dello scorpione', il primo romanzo che ho letto di questo autore e che dovrò rileggere una di queste volte, soprattutto ora che mi sono fatta le ossa… Poi mi è piaciuto molto il finale, che logicamente non racconto per rispetto a quelli che ancora non hanno letto il libro… Non so perché ma me lo aspettavo e non mi ha deluso… mi sembra che non potesse concludersi in altro modo… Potrebbe esserci un seguito??? Lo sapete che King ama tenere i suoi lettori sulla corda…

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