mercoledì 23 novembre 2011

Marina

di Carlos Ruiz Zafon

Barcellona, fine anni Settanta. Oscar Drai è un giovane studente che trascorre gli anni della sua adolescenza in un cupo collegio della città catalana. Colmo di quella dolorosa energia così tipica dell'età, fatta in parti uguali di sogno e insofferenza, Oscar ama allontanarsi non visto dalle soffocanti mura del convitto, per perdersi nel dedalo di vie, ville e palazzi di quartieri che trasudano a ogni angolo storia e mistero. In occasione di una di queste fughe il giovane si lascia rapire da una musica che lo porta fino alle finestre di una casa. All'interno, un antico grammofono suona un'ammaliante canzone per voce e pianoforte. Nel momento in cui sottrae l'oggetto e scappa, è sopraffatto da un gesto che risulta inspiegabile a lui per primo. Qualche giorno dopo tutto gli apparirà tanto chiaro quanto splendidamente misterioso. Tornando sui suoi passi per restituire il maltolto, infatti, Oscar incontra la giovane Marina e il suo enigmatico padre, il pittore Germàn. E niente per lui sarà più come prima. Il suo innato amore per il mistero si intreccerà da quel momento ai segreti inconfessabili del passato di una famiglia e di una Barcellona sempre più amata: segreti che lo spingeranno non solo alla più lunga fuga mai tentata dal detestato collegio, ma anche verso l'irrevocabile fine della sua adolescenza. Scritto prima de "L'ombra del vento" e "Il gioco dell'angelo" questo romanzo ne anticipa i grandi temi: gli enigmi del passato, l'amore per la conoscenza, la bellezza gotica e senza tempo di Barcellona. (by BOL)


Ci sono momenti in cui un libro ci capita tra le mani, in modo inaspettato, e cominci a leggerlo così, come niente fosse… e poi, dopo poche pagine ti accorgi che è speciale, che è destinato a colpirti ed a rimanerti dentro come un fulmine a ciel sereno. Sono convinta che non si tratti di una cosa assoluta, probabilmente letto in un altro momento non sembrerebbe così speciale ma quando capita è meraviglioso!!! Questo libro per ragazzi, perché così viene catalogato, è denso di mistero, di quella cupezza gotica che la sottoscritta adora. Averlo divorato è solo una testimonianza del fatto che non riuscivo a staccarmene e se, nelle ultime pagine, ho versato qualche lacrima, non lo si deve solo alla trama, ma anche al fatto che mi rendevo conto che mi stavo avvicinando troppo frettolosamente alla fine. Ad un certo punto, mi sono fermata a riflettere su quello che stavo leggendo, ero così assorta che i rumori che mi circondavano li sentivo a malapena e quando sono riusciti a perforare la mia corazza li ho proprio vissuti come una specie di 'disturbo'. Ciò che ho subito pensato è che questo libro andrebbe letto in un posto appartato, ad esempio in una baita di montagna davanti al caminetto in penombra o in una casa di campagna isolata in cui l'unico rumore potrebbe essere l'abbaiare lontano di un cane. Ma comunque in un posto dove non ci siano tutti i rumori della nostra civiltà, dove non esista la tv… si può al massimo sopportare un po' di musica in sottofondo… Tutto questo per riuscire ancora di più ad immergersi in quell'atmosfera che questo 'mostro' della scrittura riesce così bene a riprodurre, per poter vivere le avventure macabre che velocemente si susseguono nel romanzo tutte d'un fiato. Le avventure vissute da Oscar e Marina sono veramente incredibili ed al termine è ovvio chiedersi se siano solo frutto della loro fervida immaginazione, in fondo, come viene ripetuto più di una volta nel romanzo, le cose che si ricordano meglio sono quelle che non sono mai accadute. Ma poco importa quale sia la realtà, perché vivere nella realtà in fondo non è una cosa così ben definita… tutte le sfumature che ci circondano fan sì che, se ci fermiamo un attimo a pensare, probabilmente ci verrebbe in mente che quello che stiamo vivendo è solo un'avventura, un'avventura tra le mille che ci circondano.

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