Sulla selvaggia isola di Berk, dove
vichinghi e draghi sono stati acerrimi nemici per generazioni, Hiccup è
diverso dagli altri. Figlio geniale ma sottovalutato dal capo Stoick
l'Immenso, Hiccup sfida secoli di tradizione stringendo un'insolita
amicizia con Sdentato, un temibile drago Furia Buia. Questo legame
inaspettato rivela la vera natura dei draghi, mettendo in discussione le
fondamenta stesse della società vichinga.
Primo film in live-action che Dreamworks realizza da un suo felice prototipo di animazione, Dragon Trainer ne ricalca filologicamente storia, atmosfere, sceneggiatura e dialoghi.
Nel dibattito pubblico ha ormai preso piede un certo timore - fomentato
anche mediaticamente - delle conseguenze apocalittiche che i programmi
di Intelligenza Artificiale possano avere sul mondo del cinema. Mentre
non stupisce che si possa realizzare un film fotocopiato da un altro in
cui cambia solo, in parte, il 'formato', da animazione a cosiddetta
live-action (in cui peraltro è difficile stabilire l'apporto 'umano' dal
momento che la CGI è onnipresente). È questa una piccola annotazione
per mostrare come certe paure delle nuove tecnologie siano infondate
perché sempre al servizio del cinema, proprio come le immagini generate,
ormai da moltissimi anni, dalla computer grafica.
Così, copiando la linea editoriale di Disney che da tempo programma la
trasformazione di tutti i suoi classici di animazione in film in
live-action, anche Dreamworks, titolare di altrettante importanti
"proprietà intellettuali", ha iniziato con il suo franchiste Dragon Trainer
composto da tre film con il remake del primo del 2010 diretto da Chris
Sanders e Dean DeBlois. L'aspetto peculiare di questo progetto, rispetto
ai Disney, è che in cabina di regia siede proprio l'autore del primo,
Dean DeBlois, qui in solitaria anche per la sceneggiatura perché Chris Sanders è reduce dal successo dell'animato Il robot selvaggio (i due in coppia sono i registi pure del primo Lilo&Stitch del 2002 oggi campione d'incassi con il remake in live-action).
Dean DeBlois dunque firma completamente, anche come produttore, questo
remake che convince pienamente nel suo essere un'opera che comunque
riflette ontologicamente su se stessa, immaginando nuovi spettatori, in
un'operazione di filologia e di recupero da un'opera a un'altra
realizzata dallo stesso regista che ne ha voluto conservare e preservare
l'autenticità.
La forza di Dragon Trainer, di qualsiasi film di questa saga, è
quella di essere un racconto universale e, per questo, sempre
contemporaneo. L'idea di far incontrare due giovani di - diciamo così -
opposte fazioni, il vichingo Hiccup e il drago Sdentato, una temibile
Furia Buia (che vogliamo credere sia in realtà un cucciolo giocoso e
amorevole) anche se non sembra così originale qui acquista un carattere
tutto suo. L'amicizia impossibile tra i due, a dispetto dei loro
rispettivi 'capi' (il padre del primo - (re)interpretato da Gerard
Butler che prestava la voce nell'originale - è il re dei Vichinghi
mentre il secondo ha sopra di sé un'entità dittatoriale mostruosa che
vuole distruggere tutti gli umani), diventa un punto chiave ancora più
sottolineato dal fatto che solo uno dei due è 'animato' mentre, per
l'altro, c'è l'attore Mason Thames, cosa che rende ancora più evidenti
le differenze e le supposte incompatibilità. Ma la cosa veramente bella
di questa parte di vicenda in cui il ragazzo pensa di aver scoperto come
addestrare i draghi è che, forse, alla fine e in realtà, è quasi il
contrario.
Ma il film, pur avendo questo primo piano su Hiccup e Sdentato, riesce
narrativamente a essere variegato grazie all'introduzione di personaggi
solo apparentemente di contorno, come la determinata e coraggiosa Astrid
interpretata da Nico Parker o l'eccentrico fabbro del villaggio
Gambedipesce (Nick Frost). La colonna sonora, firmata anche stavolta da
John Powell, accompagna e amalgama l'insieme che risulta particolarmente
credibile grazie al livello in cui è arrivata la computer grafica che
inserisce umani e draghi all'interno di un mondo naturale tipico del
Nord Europa calibrato e armonizzato con precisione e cura nei toni e nei
colori. (by MyMovies.it)
A me è piaciuto molto, sia la storia che le immagini lo rendono a mio avviso avvincente e appassionante. Il rapporto tra il ragazzo ed il drago, anche se tendenzialmente è prevedibile, è molto bello e non banale, data la natura completamente diversa dei due protagonisti. Le scene aeree sono meravigliose, merita davvero vederlo al cinema.
Voto: 7
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