lunedì 16 gennaio 2017

L'ora di ricevimento (banlieue)

di Stefano Massini
con Fabrizio Bentivoglio
e Francesco Bolo Rossini, Giordano Agrusta, Arianna Ancarani, Carolina Balucani, Rabii Brahim, Vittoria Corallo, Andrea Iarlori, Balkissa Maiga, Giulia Zeetti, Marouane Zotti
scena Marco Rossi
costumi Andrea Cavalletto
musiche originali Luca D’Alberto -­ voce cantante Federica Vincenti
luci Simone De Angelis
regia Michele Placido
TEATRO STABILE DELL'UMBRIA

Il professor Ardeche è un insegnante di materie letterarie, un disilluso, un cinico, uno spietato osservatore e un lucidissimo polemista. Fra le sue passioni svettano Rabelais e il Candide di Voltaire. Peccato che la sua classe si trovi nel cuore dell’esplosiva banlieue di Les Izards, ai margini dell’area metropolitana di Tolosa: un luogo in cui la scuola è una trincea contro ogni forma di degrado. La scolaresca che gli è stata affidata quest’anno è ancora una vota un crogiuolo di culture e razze, con l’incognita sempre in agguato di improvvisi crolli: nella convinzione che il vero trionfo sarebbe portare fino in fondo i suoi allievi senza perderne nessuno per strada, Ardeche riceve le famiglie degli scolari ogni settimana dalle 11 alle 12 del giovedì… (by CarpiDiem)


Di questa stagione teatrale, forse il più bel spettacolo fino a questo momento... Fabrizio Bentivoglio è stato bravissimo, talmente veritiero che a tratti mi dimenticavo di essere a teatro ed avevo l'impressione di ascoltare qualcuno che mi raccontava le sue esperienze professionali. Ho trovato questo spettacolo molto moderno, al giorno d'oggi sempre più spesso le scolaresche sono composte da ragazzi le cui famiglie vengono da realtà molto diverse tra loro. La figura del professore quindi dovrebbe essere ancor di più un 'collante', ma essere capace di far convivere tutte le idee è veramente difficile. La scena in cui i genitori si ritrovano tutti insieme per chiedere al professore di accompagnare i loro figli all'annuale gita, mette in evidenza questa difficoltà. Sono tali e tante le differenze che persino decidere il menu per i ragazzi sembra un problema insormontabile. Alla fine si opta per una semplice insalata, ma il professore è pur sempre umano e cade nel peccato venale di condirla con un goccio di aceto di vino cosa che gli costerà un periodo di sospensione (perchè alcuni ragazzi non potevano assolutamente bere vino...). Ed è proprio la fragilità di questo professore che rende tutto più umano, la sua esperienza, il suo catalogare i ragazzi perchè comunque... ha già visto tutto... lo rende 'fallibile', incapace a volte di andare al di là dei suoi pregiudizi, etichettando i ragazzi per quello che vede o che crede di vedere.

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