martedì 22 aprile 2014

Play 2014

Lo so che sono già passate settimane dall'evento e se qualcuno segue questo blog per scuriosare questa nuova passione che ha invaso la mia vita, si aspetta certamente che non mi sia fatta scappare l'evento italiano più importante dell'anno. Beh, quest'anno abbiamo fatto le cose in grande, un bel biglietto digitale per garantirci l'entrata in entrambe le giornate della fiera, e se ci pensate è pure giusto, perchè non capita spesso avere così a portata di mano una cosa che interessa. Per noi è solo il terzo anno in cui partecipiamo a questo evento, ma ho subito avuto l'impressione che ci fosse molta più gente dell'anno scorso, cosa che è poi stata confermata dai dati emersi nei giorni successivi. Nonostante questo, abbiamo messo a frutto le due giornate, rendendo complici, nella giornata di sabato, due amici che ci hanno seguito nella nostra 'febbre da gioco'.
Ma smettiamo di tergiversare, ora vi parlo dei giochi che abbiamo provato, riportando una brevissima recensione, come sempre molto personale e per niente professionale.

I tre piccoli porcellini: Mi aveva colpito agli Asterion game days dell'anno scorso, ma non l'avevamo provato in quell'occasione; l'ho trovato molto semplice, forse un po' troppo infantile, ma la grafica è carina, e se avete bimbi che adorano le favole di una volta, potrebbero apprezzare.

Il piccolo principe: Semplice anche questo, ma non così banale, è un gioco di bluff, soprattutto se giocato in due persone e proprio per questo motivo lo preferisco giocato in più persone. La grafica è bellissima, adoro la storia del Piccolo Principe e costruire la sua isola, non solo è divertente, è anche molto poetico.

Gioco polacco: Non è ancora uscito in inglese ma probabilmente si chiamerà 'Misterium signs'. Ce lo siamo fatti spiegare in inglese da un polacco, ma credo proprio che sia un gioco da tenere sott'occhio. Si tratta di un gioco investigativo, dove uno ha il ruolo di fantasma e deve dare indizi agli altri giocatori in modo che riescano ad individuare il colpevole. E' un collaborativo e tutti gli indizi vengono dati tramite carte che mostrano, in una grafica perticolare ed accattivante, diverse ambientazioni e personaggi che il fantasma deve mettere in relazione agli indizi sa scoprire, in modo che anche i giocatori riescano ad indovinare tali collegamenti. Ma attenti avete solo sette giorni per scoprire l'assassino e fare in modo che il fantasma possa trovare la pace.

Krossmaster Arena: ci siamo seduti, abbiamo ascoltato la spiegazione per dieci minuti senza battere ciglia, abbiamo tentato di fare il primo turno, ma ci siamo resi conto che non è un gioco per noi, però le miniature sono molto carine... Non mi piacciono i giochi in cui hai degli eroi con speciali capacità che devono combattere gli avversari infliggendo ferire etc... Ma non significa niente, per gli appassionati del genere sono convinta possa essere un bellissimo gioco.

Heroes of Normandie: altro genere che non amo... i giochi di guerra in cui ci sono due fazioni che si fronteggiano, avanzano, sparano, infliggono ferite che portano anche alla morte del giocatore, non mi emozionano. In più in questo gioco, anche le dinamiche mi sono sembrate troppo semplici e 'fastidiose', ma chissà, magari io non ero ben disposta ed il tipo che cel'ha spiegaro ancora meno...

The Island: I vostri omini sitrovanosu un'isola che si sgretola sotto ivostri piedi, dovete fare di tutto per lasciarla ed arrivare sulla terra ferma. Potete prendere una nave o nuotare ma fate attenzione, molte insidie si nascondono tra le acque ed i mostri marini, le balene e gli squali sono pronti ad aggredirvi oa distruggere le vostre imbarcazioni. Vince chi riesce a portare in salvo, sulla terra ferma il maggior numero di omini. Giocato in quattro persone, diventa un gioco di 'strane' alleanze, è simpatico cercare di mettere in difficoltà il giocatore che sembra essere in vantaggio in quel momento. 

L'isola perduta: Rivalutiamo i collaborativi, soprattutto quelli in cui non ci sono solo da combattere mostri, ma eventualmente mettere in atto una strategia per per cercare di raggiungere lo scopo combattendo contro il tempo e le probabilità. Come dinamica di gioco mi ha ricordato un po' Pandemia, ma questa volta ciò che si deve fare è salvare preziosi manufatti, portandoli via dall'isola prima che questa si inabissi.

Istanbul: Il tabellone è componibile, ci sono diversi setup, che rendono il gioco sempre più difficile. Ogni giocatore ha un mercante ed alcuni aiutanti che devono girare per la città raccogliendo mercanzie, per poi ottenere rubini. Vince il giocatore che per primo riesce a raccogliere un certo numero di queste pietre preziose. Bello, già rigiocato anche in due, mi piace molto...

SheepLand: lo avevo già addocchiato un anno fa, sembrava carino, con tutte le pecorelle che ricoprivano il tabellone, ma non mi ha convinto completamente, la storia dei recinti che racchiudono le pecorelle mi sembra un po' 'limitante', mi è sembrato che ci sia una sola strategia e quindi alla fine si tratta solo di fortuna.

Dices Town: e se parlo di fortuna con Sheepland, cosa posso dire di questo tripudio di dadi che dovrebbero fare le veci di una partita di poker ambientata in uno scenario western??? Un'accozzaglia di cose slegate l'una dall'altra che mi hanno infastidito per un sacco di motivi, uno per tutti perchè 'odio' il poker.

4 party games Oliphante: abbiamo provato qualche giochino divertente e non troppo complicato per due persone, niente di sconvolgente e soprattutto non me ne ricordo nemmeno i nomi, cosa che la dice lunga sull'impressione che mi hanno fatto...

Florenza card game: di questo gioco esiste anche il board game, vi invito a guardarlo, così vi renderete conto che prima di acquistarlo dovreste comprare una tavola più grande, perchè quella che avete in cucina non è sicuramente sufficiente. Quando avrò il villone con la sala giochi completamente arredata con mobili antichi tra cui ci sarà sicuramente una tavolata da banchetto, forse acquisterò un gioco come questo, insieme ai 'Mercanti di Venere'. Per il momento vi parlo del gioco di carte, che spero di riprovare presto, perchè mi è davvero piaciuto, nonostante la 'parecchiata' di carte che viene generata, ha delle dinamiche interessanti e si parla di arte, cosa apprezzabile.

8 minuti per un impero: abbiamo fatto la corte a questo gioco per quasi due giorni ed alla fine siamo riusciti a provarlo; effettivamente non è un gioco lungo, anche se 8 minuti sono forse troppo pochi per fare una partita. Comunque non mi ha entusiasmata, tutto quello che prevede questo gioco è già presente in molti altri giochi, non ho visto niente di nuovo...

Rattus: l'ultimo gioco di cui voglio parlarvi è questo board game con i topi, topi ovunque che si espandano per poi essere decimati dai vari imprevisti che accadono durante il gioco. Le regole non sono difficili, vi dico solo che lo abbiamo provato insieme ad un tipo che lo conosceva bene ed alla partita ha partecipato anche il figlioletto in età prescolare. Il pargolo ogni tanto si sbagliava, ma non così tanto come vi potreste aspettare e questo la dice lunga sulla semplicità del gioco e di come possa essere segnata la vita di un figlio di posseduto dal 'demonio del gioco da tavolo'!!!

Bene... ho finito, o meglio, la smetto di parlarvi della mia esperienza Play 2014, ma devo essere sincera, nonostante io sia solo una misera accompagnatrice, mi sono divertita molto, ringrazio tanto il mio tatone per la bella esperienza e vorrei anche ringraziare le persone che hanno condiviso con noi alcuni giochi: Razza, Adriano e lo sconosciuto senza nome (ce l'ha ma non l'ho memorizzato...) che ha condiviso con noi sia la partita a Istanbul che quella a Florenza.

Vi lascio la foto dei nostri acquisti... povera me... 

Nessun commento:

Posta un commento

Lasciate un commento... voi che leggete...