venerdì 17 gennaio 2014

La strada verso casa

di Fabio Volo

Marco non ha mai scelto, perché ha paura che una scelta escluda tutte le altre. Non ha mai dato retta a nessuno, solo a se stesso. Sembra dire a tutti: amatemi pure, ma tenetevi lontani. Andrea, suo fratello maggiore, ha deciso da subito come doveva essere la sua vita, ha sempre fatto le cose come andavano fatte. E sposato con Daniela, una donna sobria ed elegante. Insieme avrebbero potuto essere perfetti. Marco invece ha molte donne, e Isabella. Lei è stata la sua prima fidanzata. Con lei ha passato quelle notti di magia in cui la bellezza dilata il tempo e la felicità strappa le promesse. Ma neanche con lei è mai riuscito a decidersi, a capire che la libertà non è per forza mancanza di responsabilità. E così continua a vivere in folle, senza mai mettere una marcia, fare una scelta. Se non che a volte la vita che hai sempre tenuto sotto controllo inizia a cadere a pezzi. Il nuovo romanzo di Fabio Volo racconta la storia di due fratelli che gli eventi costringono ad avvicinarsi, a capirsi di nuovo. E di un inconfessabile segreto di famiglia che li segue come un fantasma. Racconta una grande e tormentata storia d'amore che attraversa gli anni, e come tutte le grandi storie d'amore ha a che fare con le cose splendide e con quelle terribili della vita. Racconta il dolore che piega in due e la felicità che fa cantare inventandosi le parole. Ci fa ridere, commuovere, emozionare.(by inMondadori)


Premetto che questo è il primo libro di Fabio Volo che leggo, non mi ha mai ispirato molto, ma non voglio per forza avere dei preconcetti. Ho letto alcune recensioni di questo libro da parte di 'lettori comuni' ed in molti casi non sono lusinghiere. Io non so bene cosa mi aspettassi, ma certamente non pensavo che il tono fosse così 'serioso' e nemmeno che l'argomento mi avrebbe colpito così. Più di una volta, durante la lettura di questo libro mi sono sorpresa a dover smettere di leggere perchè le lacrime mi annebbiavano la vista, e probabilmente se lo avessi immaginato, non l'avrei nemmeno iniziato. La trama parla del rapporto tra due fratelli, ma quello che mi ha fatto davvero male è la sorte dei genitori di questi ragazzi, storie molto normali, che si sentono spesso ma che solo chi le ha provate sa veramente di cosa si tratta. Prima la malattia della madre, quando ancora i ragazzi sono giovani, con l'inesorabile declino di una vita giovane, senza poterci fare nulla, che coinvolge e sconvolge i ragazzi in maniera diversa, dipendente dal loro carattere. Poi, molti anni dopo, anche il padre si ammala, di quello che io definisco il peggior male che esista, quello che ti costringere a non essere più te stesso a non ricordarti nemmeno chi sono i tuoi figli e questo è terribile. La fragilità dei genitori ed il comportamento 'differente' dei figli... come mi sono rispecchiata in Andrea... e come mi piacerebbe non averlo fatto!!!
Se siete figli con esperienze che vi hanno portato ad occuparvi di genitori malati, vi consiglio di non leggerlo. Se invece, per vostra fortuna non avete tali esperienze, non siate così severi nel giudicare questo romanzo, dal mio punto di vista è stato fin troppo 'crudo' nel sondare i pensieri dei protagonisti, ed a volte si fa presto a dire 'Se fosse capitato a me, io avrei fatto...'.

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