
di Massimo Carlotto
con Giulio Scarpati, Claudio Casadio
regia Alessandro Gassmann
Teatro Stabile Del Veneto – Accademia Perduta
Romagna Teatri
Una rapina. Una donna e un bambino che vengono presi come ostaggi e finiscono per essere uccisi. Un uomo, padre e marito, che si trova a ricordare l'amore che ha perduto, il legame reciso con un figlio ed una moglie eternamente presenti nel ricordo.
Ed ecco che sono passati quindici anni dall'accaduto ed il carnefice, malato di cancro, invoca perdono per vivere da uomo libero i giorni che gli restano.
Ma Silvano Contin (Giulio Scarpati) che vive nel grigiore di un'esistenza vuota, banale, pervasa di solitudine e rancore, proprio non ne vuole sapere di dimenticare, di cancellare, di concedere la propria indulgenza.
Raffaello Beggiato (Claudio Casadio), l'assassino, ha diritto ad una seconda possibilità? O merita di morire senza appello, senza perdono, senza possibilità di espiare, su questa terra, le sue colpe? E a chi appartiene il compito di ascoltarlo, redimerlo, giudicarlo, aiutarlo? E come si rieduca un criminale?
Il romanzo di Massimo Carlotto, da cui è tratta questa pièce –che vanta la splendida regia di Alessandro Gassmann-, pone quesiti laceranti, difficili, terribili, di fronte ai quali ognuno di noi è costretto a schierarsi, da un lato ponendosi nei panni di chi ha subito una grave, dolorosissima perdita, dall'altro tentando di entrare nel cuore rotto di un uomo perduto, incapace di credere in un'esistenza fondata su valori positivi.(by CarpiDiem)
Una piece 'difficile', profondamente intensa, lacerante che riesce a farti sentire, grazie alle doti

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