Regia di Robert Zemeckis. Un film Da vedere 2024 con Tom Hanks, Robin Wright, Paul Bettany, Kelly Reilly, Michelle Dockery. Cast completo Titolo originale: Here. Genere Drammatico, - USA, 2024, durata 104 minuti. Uscita cinema giovedì 9 gennaio 2025 distribuito da Eagle Pictures.
Un terreno preistorico, e la casa
che sorgerà su quel terreno. Quella casa ospiterà generazioni di
famiglie, dall'homo sapiens agli indigeni ai coloni, fino ad un nucleo
domestico afroamericano contemporaneo. E nel salotto di quella casa
scorreranno vite sempre diverse e sempre uguali, popolate da mariti,
mogli, figli, nonni, nipoti.
Lo sguardo empatico di Robert
Zemeckis li osserva, incastonandoli in rettangoli che scompongono e
riproducono la dimensione geometrica del grande schermo, racchiudendo
tutti in uno spazio che è a tratti rifugio e a tratti trappola, scrigno
fatato e camera mortuaria, luogo di creazione - di arte, di progenie, di
speranze - o di quieta implosione e rimpianto, in un film che è una
scatola magica, un pop up book e una matrioska dell'esistenza umana.
Con Here Zemeckis stabilisce un'unità fissa di luogo (con pochissime escursioni all'esterno, compresa la più commovente, quella finale) costringendo il nostro sguardo in un ambiente solo, che però si fa frattale del mondo.
L'"Here" and now, il qui e ora, diventa il qui e sempre, perché
all'unità di luogo non corrisponde un'unità di tempo, anzi: il tempo
viene frammentato, shakerato, disallineato e reso eterno nella sua
ripetitività, riportando il percorso di innumerevoli famiglie che vivono
in quell'unico luogo gioie e tragedie, nascite e lutti, e quel numero
limitato di Giorni del Ringraziamento e Natali che scandisce il tempo,
per tutti noi, all'interno del cerchio della (nostra) vita. "Il tempo
vola", ripeterà un personaggio, e in un attimo quello che sembrava
infinito diventa momentaneo, un Polar Express
già passato di cui ci si scopre passeggeri invece che conducenti. E
forse ci diremo: "Avrei voluto fare di più, con questi anni".
La sensazione, per lo spettatore come per i personaggi in scena, è
insieme claustrofobica e familiare. Zemeckis crea la parabola struggente
della vita, affrontando anche l'inevitabilità della morte che arriva
improvvisa, mai come ce la saremmo aspettata. Dentro questa parabola c'è
anche la summa del percorso cinematografico del regista, che si
autocita infinite volte: attraverso le scatole di un trasloco marcate
Allied, attraverso un Beniamino Franklin che cerca il fulmine come il
Doc di Ritorno al futuro, o un pilota che rischia la vita come quello di Flight, e naturalmente attraverso la coppia centrale del film, interpretata da Tom Hanks e Robin Wright che erano il cuore tenero di Forrest Gump.
L'unica famiglia che affronta la vita con inesauribile allegria è quella
bohemienne che si dedica all'arte e inventa una poltrona "magica" che
tiene i piedi sollevati da terra: e i piedi sono sempre simboli, nel
cinema di Zemeckis. Il regista muove le sue figurine come in un diorama
esistenziale alla Benvenuti a Marwen
per esorcizzare la paura di vivere, e soprattutto quella di morire:
emblematica la scena in cui, in quella stanza che abbiamo osservato per
tutto il film, non ci accorgiamo che c'è un corpo inanimato steso a
terra, dentro quel rettangolo che chiamiamo vita.
Here è l'opera malinconica e dolcissima di un regista settantenne che è sempre stato affamato di vita, e che l'ha raccontata come un'avventura surreale (Ritorno al futuro), un mistero insondabile (Contact), anche una farsa legata alle nostre illusioni (La morte ti fa bella). I suoi protagonisti possono diventare cartoni animati senza colpa perché "disegnati così" (Chi ha incastrato Roger Rabbit?), fantasmi (A Christmas Carol), marionette di legno desiderose di diventare esseri umani (Pinocchio). Alcuni si perdono (Cast Away) per ritrovarsi più consapevoli, altri diventano consapevoli scoprendo Le verità nascoste. E tutti camminano su un filo teso sopra al nulla (The Walk), in equilibro tra la vita e la morte, talvolta gettandosi nel vuoto nella speranza di trovare un appoggio sicuro (Allied - Un'ombra nascosta) perché la vita è incerta, ma ricca di possibilità. (by MyMovies.it)
Nonostante avessi letto delle recensioni non proprio positive su questo film, nutrivo delle speranze, anche solo per la presenza di Tom Hanks e Robin Wright, coppia irripetibile di Forrest Gump. Purtroppo sono rimasta molto delusa, ed ho atteso alcuni giorni prima di scrivere la mia personale recensione, perchè volevo riflettere sui messaggi che il regista voleva dare con questo film. Capisco l'idea che in sè può essere anche buona... un luogo a caso e il passare del tempo, ma poi l'80% del film parla di una famiglia particolare che ha vissuto in questo luogo, relegando le altre famiglie a poche scene, a volte anche 'tristi'. Quindi forse era meglio fare una saga familiare, punto e basta... per non parlare poi del fatto che tutto sembra accadere in quella stanza, si nasce, ci si sposa, si litiga e si muore... mah... alquanto inverosimile.
Voto: 6--
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