Regia di Jesse Eisenberg.
Un film
Da vedere 2024
con Jesse Eisenberg, Kieran Culkin, Will Sharpe, Jennifer Grey, Kurt Egyiawan.
Cast completo
Genere Drammatico,
- USA,
2024,
durata 90 minuti.
Uscita cinema giovedì 27 febbraio 2025
distribuito da Walt Disney.
O
David e Benji, due cugini non in sintonia tra loro, che si ritrovano per un tour in Polonia in onore della loro amata nonna. Il film ha ottenuto 2 candidature e vinto un premio ai Premi Oscar, 4 candidature e vinto un premio ai Golden Globes, ha vinto 2 BAFTA, Il film è stato premiato a National Board, 2 candidature a Critics Choice Award, ha vinto un premio ai SAG Awards, ha vinto 2 Spirit Awards, 1 candidatura a Writers Guild Awards, 1 candidatura a Producers Guild, a AFI Awards, ha vinto 2 NSFC Awards, A Real Pain è 9° in classifica al Box Office. mercoledì 5 marzo ha incassato € 31.510,00 e registrato 5.445 presenze.
David e Benji, due cugini diversissimi tra loro, si ritrovano all'aeroporto. Il primo vive a Brooklyn, è sposato e ha un figlio. Il secondo è uno spirito più libero dal carattere imprevedibile. Nati a tre settimane di distanza, sono stati molto legati durante l'infanzia, poi la loro vita ha preso delle strade divergenti. Hanno così deciso di partire per la Polonia per onorare la loro amata nonna Dory scomparsa da poco e connettersi con la sua storia passata. Giunti sul posto, si uniscono a un gruppo per un tour turistico di cui fanno parte un gruppo di persone che hanno un legame o un trauma legati alla ebraicità: i nonni di Marcia sono fuggiti dall'Olocausto, Mark e Diane hanno origini ebraiche-polacche ed Eloge è sfuggito al genocidio in Ruanda e si è convertito al giudaismo in Canada. La loro guida James invece sta cercando di fare al meglio il suo lavoro. Nel corso del viaggio, tra imprevisti e situazioni tragicomiche, riemergono le tensioni del passato della loro storia familiare.
Ci pensava da tempo Jesse Eisenberg ad A Real Pain, da quando ha fatto un viaggio in Polonia che ha ispirato anche un'opera teatrale, The Revisionist che ha debuttato nel 2013 nel teatro off Broadway.
Lì l'attore ha recitato la parte
di un giovane statunitense, che si chiama sempre David, che è andato a
trovare una cugina polacca più grande di lui, una sopravvissuta
all'Olocausto, interpretata da Vanessa Redgrave.
Forse è proprio in questo passaggio cinematografico che Eisenberg ha
cercato di liberarsi da una struttura teatrale che poteva ingabbiare la
vicenda. Ha viaggiato attraverso la Polonia affidandosi alle luci di
Michael Dymek, il direttore della fotografia di EO di Skolimowski per un dramedy on the road sul tema della memoria privata e storica.
Il film è ambizioso ma anche decisamente sentito e gli dà l'opportunità
di confrontarsi con le sue origini ebraiche e polacche. Anche questo suo
secondo lungometraggio come regista, dopo When You Finish Saving the World,
è un'altra storia di famiglia ma, pur essendo molto scritto, è
decisamente un passo avanti rispetto al suo esordio. Guarda i luoghi con
lo spaesamento ma anche la contagiosa sorpresa del cinema di Linklater,
soprattutto nella scena davanti al Monumento agli eroi del ghetto a
Varsavia dove c'è una simulazione del combattimento degli eroi ebrei
contro i nazisti, ma anche in tutta la parte del viaggio in treno quando
David e Benjii saltano la fermata.
Il personaggio interpretato da Eisenberg sembra un osservatore esterno,
soprattutto davanti all'esuberanza del cugino dove Kieran Culkin porta
sullo schermo con versatilità una figura che sembra molto vitale mentre
in realtà è estremamente fragile. David è soprattutto elemento di
supporto agli altri personaggi e si prende la scena solo nella parte
iniziale con i molti messaggi lasciati al cugino prima di lasciarla
quasi del tutto a Culkin, ormai impressionante nel mettere a fuoco anche
le più piccole sfumature dei suoi personaggi dopo la figura di Roman
Roy nella serie Succession.
I due attori sono diversissimi tra loro ma proprio per questo funzionano bene insieme. A Real Pain
scopre progressivamente le loro ferite familiari ma anche il loro
legame. Si può vedere anche nella scena in cui David mostra a Benji il
video del figlio che conosce benissimo il numero dei piani dei più
importanti edifici di New York. Il personaggio interpretato da Culkin lo
guarda divertito ma anche con sincera partecipazione.
Probabilmente il film non riesce a centrare gli altri personaggi come è
riuscito a fare con i due protagonisti, anche se trova delle
intermittenti corrispondenze con quello di Marcia, interpretata da
Jennifer Grey famosa soprattutto per il ruolo della diciassettenne
'Baby' che ha fatto coppia con Patrick Swayze in Dirty Dancing.
Trova però il suo 'autentico dolore' nella scena in cui David e Benji
lasciano delle pietre davanti la porta della nonna e soprattutto in
tutta la parte ambientata nel campo di concentramento di Majdanek con le
immagini dei forni, le camere a gas e le macchie blu sulle pareti dei
muri.
Lì il film, ma anche lo sguardo di Eisenberg regista, si prende il suo
tempo davanti alle cicatrici della Shoah. Lo fa attraverso un contagioso
silenzio, evidente anche nello stacco dell'inquadratura successiva
sull'immagine del pullman prima che la musica riparta.
Sono due film diversissimi ma l'effetto è simile a quello di Austerlitz di Loznitsa
senza però nessuna traccia documentaristica. Ed è la conferma di come
questo film, questa storia, appartiene autenticamente a Eisenberg e l'ha
mostrata nell'unico modo che ha potuto. Il risultato alla fine gli ha
dato ragione. (by MyMovies.it)
Sono in difficoltà a dare un giudizio a questo film, perchè come prima impressione non mi è piaciuto, quando sono uscita dal cinema la prima cosa che ho pensato è che per fortuna è breve, ma a giorni di distanza, continuo a pensarci, e questo significa che mi ha lasciato qualcosa, o forse semplicemente non l'ho capito! Sinceramente devo ammettere che questa sensazione potrebbe anche non essere veritiera, forse non c'è nulla da capire ed è semplicemente la storia di due cugini che da ragazzi erano molto legati e da adulti le loro vite li hanno portati in direzioni diverse. Nel tentativo di rivivere i tempi andati decidono di fare questo viaggio improbabile nel paese natale della nonna, anche se sembrano lontani anni luce da quella vita. Il film poi inizia e finisce nel medesimo modo, questo mi disturba molto... mi aspettavo un 'viaggio' anche psicologico, invece sembra che tutto sia rimasto inalterato, quindi ci si domanda il perchè di tutto questo... Il carattere esuberante di Benji risulta a tratti fastidioso per poi evolversi in una fragilità inaspettata, ma anche questo tutto sommato passa inosservato e le preoccupazioni di David nei suoi confronti sembrano svanire immediatamente al suo ritorno in famiglia... Per non parlare di quello che si è visto dei posti visitati, sicuramente non invogliano ad un tour turistico e non sto parlando della visita al campo di concentramento, forse quella è l'unica parte che mi è piaciuta davvero, perchè è riuscito a far sentire i sentimenti che si provano quando si visita un sito di questo genere.
Voto: 6,5
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