lunedì 10 marzo 2025

La zona d'interesse

La zona d'interesse (The Zone of Interest) è un film drammatico del 2023 scritto e diretto da Jonathan Glazer, vincitore di due premi Oscar: miglior film internazionale e miglior sonoro.

La pellicola, adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo del 2014 scritto da Martin Amis, è stata presentata in concorso al Festival di Cannes 2023.[1]

Il film è stato inoltre definito uno dei cinque migliori film internazionali in assoluto del 2023 secondo il National Board of Review.

1942. Rudolf Höß, l'SS a comando del campo di concentramento di Auschwitz, sua moglie Hedwig e i loro cinque figli vivono tranquillamente la propria "idilliaca" quotidianità all'interno della cosiddetta "zona di interesse" (Interessengebiet), un'area di circa 25 miglia attorno al campo di concentramento, ignorando volutamente gli spari, le urla e rumori di treni e fornaci provenienti dall'altra parte del muro che divide casa e campo. Rudolf porta i figli a nuotare e a pescare mentre alcuni detenuti lo aiutano con i lavori più pesanti, invece Hedwig cura il giardino, che ha progettato lei stessa, e si occupa della casa aiutata da alcune ragazze polacche, una delle quali, la notte, esce di nascosto dalla casa per nascondere del cibo nei luoghi di lavoro dei prigionieri; inoltre, occasionalmente, gli effetti personali dei prigionieri (abiti, gioielli o cosmetici) vengono consegnati agli Höß, che se ne appropriano incuranti della loro provenienza (es.: una delle figlie si mette a dieta pur di indossare un abito pur sapendo che l’ex proprietaria, in quel momento, stia morendo di fame).

Col tempo, mentre il campo diventa sempre più efficiente con Rudolf che approva il progetto di un nuovo crematorio realizzato da J.A. Topf und Söhne e il giardino della casa diventa sempre più rigoglioso e fiorito grazie a Hedwig, la famiglia incappa nei primi inconvenienti del vivere così vicina al campo: prima i bambini entrando in contatto con le ceneri umane disperse nel fiume dove stanno pescando e, in seguito, la madre di Hedwig, giunta in visita, se ne va di nascosto (lascia un biglietto alla figlia, che lei brucia irritata) perché sconvolta dalle fiamme del crematorio visibili dalla camera delle bambine.

A novembre, Höß riceve l’ordine di trasferirsi a Oranienburg, vicino a Berlino, così Hedwig, scontenta della notizia, gli chiede di convincere i suoi superiori a lasciare che lei e i bambini rimangano in quella casa, seppur ciò significhi che rimarrà lontana dal marito per vari mesi. Mentre Höß, prima di partire, ha un rapporto sessuale con una ragazza,[2] la richiesta di Hedwig viene accolta permettendo a lei e ai bambini di continuare la propria vita in quello che loro definiscono il loro piccolo "paradiso".

Arrivato a Berlino, Höß viene incaricato da Oswald Pohl di dirigere l’Aktion Höß, un’operazione a lui intitolata che consiste nel trasporto di 800.000 ebrei ungheresi nei diversi campi di concentramento del Reich, e che permetterà all'uomo di tornare ad Auschwitz e ricongiungersi alla sua famiglia.

Dopo la festa organizzata dall'Ufficio centrale economico e amministrativo delle SS, Höß, che ha passato la serata pensando al modo più efficace per gassare tutti i partecipanti, ha dei conati di vomito così, cercando di scoprire se qualcuno l'ha visto, scruta i corridoi che si trasformano nel Museo statale di Auschwitz-Birkenau, in cui delle inservienti passano tra le camere a gas, i forni crematori e le stanze in cui sono conservate le migliaia di oggetti personali delle vittime per pulire.(by Wikipedia)

Un film sicuramente sconvolgente... dal mio punto di vista è incomprensibile come la famiglia intera possa aver vissuto un'esistenza normale senza fare caso a tutto quello che succedeva a pochi passi. Non si può certo dire che non se ne accorgessero, per tutto il film i rumori di sottofondo sono inequivocabili, ma la famiglia continua a vivere come se nulla fosse. Quando la moglie si rifiuta di seguire suo marito adducendo che i figli si sono ambientati e sono 'felici', mi si è gelato il sangue... come è possibile pensare di crescere figli nella convinzione così sbagliata di essere talmente superiori da poter decidere della vita o della morte di persone come te... Eppure sono sicura che questo film sia riuscito a catturare la vera essenza dei pensieri di chi credeva ciecamente che Hitler avesse ragione. Purtroppo, mi sento di dire, che siamo destinati a convivere sempre con personaggi di questo tipo, altrimenti le guerre probabilmente non ci sarebbero, ci sarà sempre qualcuno che pensa di avere dei 'diritti' sugli altri, di valere di più e per me non c'è niente di più sbagliato di chi crede che queste persone siano nel giusto!

Voto: 8

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