mercoledì 23 novembre 2011

Due Partite

di Cristina Comencini

con SARA BERTELA', STEFANIA FELICIOLI, SUSANNA MARCOMENI, CHIARA NOSCHESE

regia Cristina Comenicini

Noctivagus Produzioni Teatrali

Due generazioni femminili intorno a un tavolo. Si gioca a carte e si portano i crucci, le gioie, le ansie, gli sgomenti delle vite coniugali. Quattro donne degli anni ’60 a confronto con le loro figlie –diventate donne oggi- per una riflessione sull’identità femminile vista come qualcosa di indefinibile, perennemente a rischio, oggi come ieri. Cristina Comencini dirige uno spettacolo che racconta l’Italia dagli anni della contestazione ad oggi, un testo in cui, dal parto doloroso al funerale purificatore, le protagoniste gareggiano con la regista in levità e determinazione a puntualizzare, anche attraverso una serie di intelligenti battute, il peso della tristezza della quale tutte siamo vittime più o meno consapevoli. (by CarpiDiem)

Le attrici sono state tutte bravissime, lo spettacolo però alla fine è risultato un po' pesante, forse più la prima parte della seconda. Diciamo che nella prima c'era la necessità di mettere in evidenza tutta una serie di circostanze che nella seconda parte sono state riprese facendo un semplice riferimento. Alla fine però ho avuto l'impressione che si sia calcata un po' troppo la mano, che si sia voluto per forza mettere in luce un aspetto della vita femminile che è sicuramente vera ma che non può e non deve diventare l'unico aspetto da ricordare. Ritengo che la vita di una donna, ieri come oggi, sia ricca di sfacettature, di chiaro-scuri, di intensi momenti di vita intervallati da lunghissimi momenti di buio, vite sicuramente per lo più faticose, vite che a volte fanno venire voglia di mollare tutto, ma non c'è solo questo, non è giusto muovere a pietà gli spettatori è un'ingiustizia prima di tutto nei confronti delle donne che combattono la loro vita quotidianamente per ottenere quelle piccole vittorie che le aiutano a guardare verso il futuro. Se poi diciamo, la storia si ripete ed a volte ci ritroviamo nella stessa situazione delle nostre madri, non è colpa di nessuno, ma certamente non è una cosa già prestabilita, diciamo che ci sono tanti fattori che possono portare questo risultato… Quindi alla fine questo spettacolo è stato interessamte, motivo di riflessione, forse volutamente incentrato su un aspetto della vita delle donne… forse ci vorrebbe la seconda parte, un altro spaccato che faccia vedere il volto sorridente della vita di una donna…

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