mercoledì 23 novembre 2011

Flags of our fathers

E' l'immagine più significativa della Guerra del Pacifico – l’attimo immortalato da una macchina fotografica in cui cinque Marines e un Ufficiale Sanitario della Marina americana piantano la bandiera Americana sul Monte Suribachi, nei giorni della sanguinosa battaglia per il presidio giapponese di Iwo Jima, isola sperduta con spiagge scure e cave di zolfo. Solo tre dei sei soldati sono tornati vivi – John "Doc" Bradley, l'Ufficiale Sanitario della Marina; Ira Hayes, un timido americano di origini pellerossa e Rene Gagnon, un portaordini militare che non ama fare fuoco con il suo fucile.

Anche se non sono una appassionata di film di guerra, devo dire che questo punto di vista così particolare, così poco 'americano', non mi è dispiaciuto. E non perché appunto è poco americano, ma per il fatto di aver voluto mostrare gli aspetti politici che inevitabilmente stanno dietro ad un conflitto, che sono così lontani, così surreali rispetto alle esperienze vissute dai ragazzi sul campo. I tre ragazzi, rientrati in patria come eroi hanno reagito in modo diverso l'uno dall'altro, mettendo a nudo le loro debolezze ed incertezze, ma anche tutto quello che ha significato per loro essere là ed aver perso tanti amici.

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