mercoledì 23 novembre 2011

Il piacere dell'onestà

di Luigi Pirandello
con LEO GULLOTTA
e con Martino Duane, Paolo Lorimer, Mirella Mazzeranghe, Marta Richeldi
scene e costumi Luigi Perego
musiche Germano Mazzocchetti
regia FABIO GROSSI
TEATRO ELISEO

Angelo Baldovino, uomo fallito e di dubbia moralità, accetta solo per il piacere dell’onestà di sposare Agata, ragazza di buona famiglia che aspetta un bambino da un uomo maritato, il rispettabile marchese Fabio Colli.
Onestà, parola di grande effetto per il periodo in cui Pirandello concepì la sua opera, parola di lacerante contesto in questa nostra travagliata epoca. Nella visione pirandelliana, il nostro protagonista nell’indossare il costume dell’Onesto, adotta il colore del diverso, in una fauna di anime mostruose e la sua condotta morale diventa da questo momento inattaccabile e fa sì che egli si chiuda dentro la propria lealtà sfidando convenzioni sociali ed egoismi personali.
La società dipinta nell’opera risulta, ad un confronto con quella odierna, immutata: ciò che emerge è la stessa paura della diversità; essere onesti significa essere diversi, e la tendenza generale è quella di annichilire l’elemento considerato spurio con tutti i mezzi, anche quelli più perversi. Messo alle strette nella manovra estrema di farlo contravvenire alle proprie responsabilità, Angelo Baldovino continua a mantenere intatta la propria ‘maschera’ di uomo onesto, finendo così per mettere spietatamente a nudo la disonestà di tutti gli altri e se ne andrà per l’unica strada legittima, una strada non usa agli altri, nella quale, però, non sarà solo, ma avrà al suo fianco la donna che ha salvato.
Bella e difficile prova per Leo Gullotta, amatissimo mattatore del Bagaglino e contemporaneamente interessante e intenso attore teatrale. (by CarpiDiem)


E' stato uno spettacolo molto intenso: ricco di monologhi lunghi e arizigogolati. La prima parte è risultata un poco pesante, poi però lo spettacolo ha preso ritmo ed alla fine è finito troppo presto. Leo Gullotta è stato bravissimo, un'interpretazione davvero molto impegnativa ed alla fine dello spettacolo non siamo stati gli unici ad averlo apprezzato, gli applausi sono scrosciati per un bel po'… Poi metteteci pure che a me Pirandello è sempre piaciuto, mi piace proprio il suo modo di descrivere l'umanità, le sue debolezze ed i suoi pregi… se anche non avessi saputo che la piece era tratta da un suo lavoro, non avrei avuto nessuna difficoltà nell'immaginarmelo…

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