mercoledì 23 novembre 2011

Passaggio in India

di Santha Rama Rau
dal romanzo di Edward Morgan Forster
traduzione di Sandro Lombardi
con Sandro Lombardi e Giulia Lazzarini
con Sandro Lombardi, Graziano Piazza, Giulia Lazzarini, Debora Zuin, Massimo Verdastro,
Giovanni Franzoni, Sandro Mabellini, Silvio Castiglioni, Daniele Bonaiuti, Ciro Masella, Fabricio Christian Amansi, Andrea Carabelli, Aleksandar Karlic
scene Francesco Calcagnini
costumi Giovanna Buzzi
regia FEDERICO TIEZZI
TEATRO METASTASIO STABILE DELLA TOSCANA
COMPAGNIA SANDRO LOMBARDI

Chandrapore. Anni venti.
Due signore inglesi giungono in questa cittadina indiana, in visita a Ronny, figlio dell’una e fidanzato dell’altra.
Desiderose di comprendere un paese ricco di fascino e la sua civiltà, curiose di addentrarsi nell’esplorazione degli angoli più interessanti, ma anche nei meandri della psicologia e delle abitudini locali, le due signore stringono immediatamente amicizia con Aziz, giovane medico affascinato dalla civiltà inglese, e con Richard Fielding, direttore di un college governativo della città, di vedute progressiste ed aperte nei confronti della cultura indiana.
Tuttavia, inaspettatamente, un episodio ambiguo distruggerà l’atmosfera piacevole di scoperta e confronto: Adela, la più giovane delle due protagoniste, accuserà Aziz di aver tentato di violentarla durante la visita all’interno di una grotta e questo fatto (mai davvero chiarito) si trasformerà ben presto in un caso politico, capace di far uscire in superficie i contrasti mai sopiti tra gli indiani assoggettati e gli inglesi dominatori.
Durante il processo la ragazza ritirerà tutte le accuse, ma l’epilogo si rivelerà amaro e pervaso da quel senso di indeterminatezza, che è, a conti fatti, il filo conduttore di tutta l’opera.
Con Giulia Lazzarini e Sandro Lombardi, per la regia di Federico Tiezzi, un allestimento elegante ed ironico, egregiamente interpretato e diretto. (by CarpiDiem)


La trama in se non è male, ma proprio non mi è piaciuta la trasposizione, non sono riuscita a digerire l'interpretazione della maggior parte degli attori. Forse ero io che non ero ben disposta, o forse mi aspettavo qualcosa di diverso; mi aspettavo qualcosa di più frizzante, mentre invece l'ho trovato soprattutto noioso. L'unico che mi è davvero piaciuto è stato il personaggio di Aziz, l'ho trovato molto 'vero' in quel suo cercare a tutti i costi di instaurare un rapporto e nel suo rimanere totalmente deluso dall'epilogo.

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