lunedì 27 maggio 2013

Almeno il cappello

di Andrea Vitali

Ad accogliere i viaggiatori che d'estate sbarcano sul molo di Bellano dal traghetto Savoia c'è solo la scalcagnata fanfara guidata dal maestro Zaccaria Vergottini, prima cornetta e direttore. Un organico di otto elementi che fa sfigurare l'intero paese, anche se nel gruppetto svetta il virtuoso del bombardino, Lindo Nasazzi, fresco vedovo alle prese con la giovane e robusta seconda moglie Noemi. Per dare alla città un Corpo Musicale degno di questo nome ci vuole un uomo di polso, un visionario che sappia però districarsi nelle trame e nelle inerzie della politica e della burocrazia, che riesca a metter d'accordo il podestà Parpaiola, il segretario comunale Fainetti, il segretario della locale sezione del Partito Bongioanni, il parroco e tutti i notabili della zona. Un insieme di imprevedibili circostanze - assai fortunato per alcuni, e invece piuttosto sfortunato per altri - può forse portare verso Bellano il ragionier Onorato Geminazzi, che vive sull'altra sponda del lago, a Menaggio, con la consorte Estenuata e la numerosa prole. "Almeno il cappello" racconta la gloriosa avventura del Corpo Musicale Bellanese, le mille difficoltà dell'impresa e la determinazione di chi volle farsene artefice. A ritmo di valzer e mazurca, con il contorno di marcette e inni, Andrea Vitali s'inventa un'altra storia tutta italiana, fatta di furbizie e sogni, ripicche e generosità, pettegolezzi e amori. (by inMondadori)

L'ho trovato mortalmente noioso, con tinte sempre uguali, piatte ed anche se mi rendo conto che questo effetto è voluto, la lettura di questo romanzo è diventata 'faticosa' e l'ho terminato solo perchè odio lasciare i libri a metà. Al di là del fatto che non mi è piaciuto, se ne dovessi proprio consigliare la lettura sceglierei un periodo dell'anno diverso, ad esempio autunno inoltrato per rendere l'atmosfera 'triste' che vi si respira più consona alla stagione.
Di questo autore ho letto ache 'Dopo lunga e penosa malattia' e non mi era dispiaciuto... Non ho riconosciuto lo stile, non sono riuscita a farmi coinvolgere dalle vite squallide ed insignificanti dei protagonisti, ed anche quando è avvenuto 'il colpo di scena' non ho provato nessun desiderio di scoprire come sarebbe finito, l'importante era terminare la lettura...

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