domenica 16 febbraio 2014

L'INVENZIONE DELLA SOLITUDINE

15 Febbraio 2014 - Teatro Comunale di Carpi
di Paul Auster
con Giuseppe Battiston
regia Giorgio Gallione
Teatro dell'Archivolto

Giuseppe Battiston

Scrittore, saggista, poeta e sceneggiatore statunitense, nato da famiglia ebrea, Paul Auster indaga, ne "L'invenzione della solitudine", suo primo romanzo pubblicato nel 1979, il difficile rapporto col padre appena morto.
L'autore, entrando nella casa dell'uomo che gli ha dato la vita, riscopre tratti di una figura assente, semisconosciuta, marcandone differenze ma anche inaspettate analogie con scelte e vicissitudini proprie.
Apprendiamo così come Samuel Auster fosse un uomo complesso e tormentato che dopo aver abbandonato la famiglia si distaccò dal mondo e dagli affetti, quasi nascondendosi al mondo. Paul lo scruta, lo indaga, lo costringe a rivivere per un attimo attraverso tracce, carte, oggetti, in un percorso a ritroso tempestato di ricordi romantici, talvolta strazianti.
Giorgio Gallione cura la regia di uno spettacolo toccante, profondo, in cui uno splendido Giuseppe Battiston, attore poliedrico che non ha mai abbandonato il teatro nonostante i successi cinematografici, ben dipinge il ritratto di un uomo combattuto che ricostruisce un mosaico di immagini, riflessioni, desideri attorno ad una figura che lo ha segnato indelebilmente, facendolo diventare un genitore premuroso, così distante da quell'uomo che chiamava padre senza considerarlo tale.(by CarpiDiem)

E' la prima volta che vedo Battiston a teatro e devo dire che è veramente bravissimo, intenso e drammatico come poche volte mi è capitato di vedere, ma... lo spettacolo è angosciante, l'argomento trattato poteva essere sicuramente sviscerato meglio e dopo un'ora e dieci di spettacolo si ha l'impressione che in una mezz'ora si poteva fare tutto. Mi piacciono i monologhi, sono spettacoli in cui ci si rende veramente conto della bravura degli attori, perchè non c'è modo di 'nascondersi', ma la staticità di questo spettacolo, il muoversi senza senso del protagonista per il palco portando in giro oggetti insignificanti, non ha dato l'idea di 'riempimento' che di solito si percepisce. Lo spettacolo è stato triste, demoralizzante, non ha lasciato nessuna speranza per il futuro, ponendo solo l'accento su quello che è stato come se non fosse possibile cambiare il proprio destino, già scritto dal proprio passato. Spero di rivedere presto questo attore bravissimo in uno spettacolo che possa mettere in mostra molte più sfacettature di quello che è successo in questo.

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