mercoledì 23 novembre 2011

Il Dio della carneficina

di Yasmina Reza
traduzione Alessandra Serra
con Anna Bonaiuto, Alessio Boni, Michela Cescon, Silvio Orlando
scene, costumi e luci Gianni Carluccio
regia ROBERTO ANDÒ
COMPAGNIA NUOVO TEATRO DI MARCO BALSAMO

Ci sono due coppie moderne, eleganti, civili.
Così civili, posate ed intelligenti da decidere di regolare un affare delicato ed imbarazzate (il figlio di Annette ed Alain Reille ha colpito al viso con un bastone di bambù il piccolo Bruno, figlio di Véronique e Michel Houillé) tra le mura di casa, con uno scambio di vedute tranquillo e pacato.
E tuttavia, seppur da subito benevoli e concilianti, i quattro protagonisti prenderanno ben presto tutt’altra strada, mostrando l’orrore di quel quid di violenza repressa e frustrazione distruttiva che si nasconde dietro la facciata pulita e borghese di molti uomini di oggi.
In bilico costante tra commedia e tragedia, si snoda una vicenda, ben rappresentata da quattro attori indovinatissimi nei rispettivi ruoli, che metterà tutti contro tutti, catalizzando l’attenzione degli spettatori verso un massacro finale in cui entrambe le coppie saranno vittime e carnefici, vergognosamente ignobili, istericamente subdole.
Una dimostrazione efficace di come il senso civile, in questa nostra società così carente dal punto di vista valoriale ed umano, non sia che un miraggio lontanissimo. (by CarpiDiem)

Quanto siamo piccoli ed insignificanti nella nostra modernità, nel nostro essere sempre pronti ad affrontare i problemi della vita… Nessun'altra piece teatrale è riuscita a mettere a nudo la vera indola dell'uomo, che predica bene ma, spesso e volentieri, razzola male. Questo e' uno spettacolo che lascia l'amaro in bocca, ma quanto sono bravi i quattro protagonisti nel riempire il palcoscenico con tutta la loro piccolezza… non di attori, ma di 'uomini'.

Nessun commento:

Posta un commento

Lasciate un commento... voi che leggete...